Sinistra Italiana, la nuova formazione politica in cui sono confluiti scontenti del Pd e buona parte dei militanti di Sel, ha messo la bandierina anche su Bagno a Ripoli. Tra i “fondatori” del gruppo locale vi sono l’assessora Francesca Cellini, il consigliere comunale Pier Luigi Zanella, l’ex assessore Stefano Pisilli, Corrado Gastaldo, presidente circolo Arci Ponte a Ema, Carlo Milano, segretario Legambiente Bagno a Ripoli, Mauro Fuso ex segretario Cgil, Sergio Grazzini, ex consigliere comunale. Il portavoce (i grillini hanno lanciato la moda) è l’avvocata Lorenza Maione. “Ci stiamo organizzando, entro fine anno avremo una nostra struttura”, assicura Pisilli che con Milano e Gastaldo (nella foto) ha accettato uno scambio di opinioni su questa nuova esperienza politica.
Possibile che in Italia appena uno è in disaccordo con la linea del partito, fa una scissione e ne fonda uno proprio?
Non credo si possa parlare di scissione. Quanto meno non organizzata e preparata. C’è stata una mutazione nel Pd, che si era costituito su basi oggi ormai inesistenti. Non c’era più possibilità di praticare la discussione.
Anche a Bagno a Ripoli?
A livello locale sono tutti amici. Ma di fatto anche qui non c’è più possibilità confronto reale. Dopo l’avvento di Renzi ci siamo trovati in un altro partito.
E’ cambiato il Pd non voi: lo sostengono sempre tutti quelli che lasciano un partito.
Che il Pd sia cambiato mi pare un dato di fatto. Si allarga sempre più al centro destra dimenticando che alle elezioni ci eravamo presentati col progetto “Italia bene comune” di cui faceva parte anche Sel. Era un progetto per trovare un’azione comune tra diverse anime della sinistra. Comunque non parlerei di scissione. E’ una nuova forza politica che si costituisce per dare risposte a un elettorato preciso. Oggi non si sa a chi risponde il Pd.
Ormai tutti i partiti sono interclassisti.
Questo ingenera confusione. Non è vero che le classi sociali non esistono più. Bisogna ridecidere a quali interessi si vuole rispondere. Non si può tenere nella stessa barca tutti.
La sinistra più a sinistra, dal Psiup a Sel passando per mille sigle, ha sempre avuto un ruolo marginale.
C’è la difficoltà di ricostruire un orizzonte politico non solo contro qualcosa ma per un progetto di governo compiuto. Questa è la nostra sfida. Finora nessuno c’è riuscito, ma è un compito fondamentale con la guerra alle porte e l’Europa che si sta sfasciando. Vogliamo un progetto di coesione sociale tra le fasce più deboli.
Anche in chiave locale?
Stanno sparendo diritti conquistati da generazioni. Sui posti di lavoro siamo tornati agli anni Cinquanta. Anche qui a Bagno a Ripoli ci sono situazioni ai limiti della legalità, perfino in aziende leader sbandierate dall’Amministrazione comunale.
I vostri rappresentati in Consiglio comunale continueranno ad appoggiare la maggioranza?
Non ci sono elementi per uscire, abbiamo contribuito a scrivere il programma dell’Amministrazione. Per avere il nostro sostegno, però, occorre che l’Amministrazione ci riconosca come forza politica, è il primo passo.
Sui temi caldi locali siete in linea con amministrazione?
Si potrebbe fare qualcosa di più.
Si può sempre fare di più…
Sulla Variante di Grassina il Pd non può fare il furbino: lotta e governo. La Città metropolitana governata dal Pd dovrà chiarire come risolvere i problemi. Noi chiediamo che siano puntualizzate questioni tecniche e tempistiche nell’interesse dei cittadini. Gli altri comuni del Chianti, tutti del Pd, se ne strafregano di quest’opera. C’è il caos. I sindaci che governano la Città metropolitana devono dare risposte a questa emergenza per Grassina.
Come si risolve il caso Mondeggi?
Non abbiamo una risposta predefinita. Deve essere mantenuto il ruolo di area a uso agricolo, possibilmente ecocompatibile. Su questo principio si possono chiamare investimenti di tipo privato.
Ma al bando dello scorso anno non ha risposto nessuno. Mancano le proposte.
Non è vero, è quello che raccontano. La Confederazione italiana agricoltori, per esempio, dice un’altra cosa: ci sono state proposte a suo tempo alla Provincia. Però chi interviene deve avere certezze su cosa ci potrà fare. L’obiettivo della Città metropolitana, invece, è solo di vendere e fare cassa. Noi siamo a fianco dell’Amministrazione comunale che ha imposto dei contenuti al bando. Va evitato il rischio spezzatino.
Sulla terza corsia autostradale cosa pensate.
Non si mette in discussione. Anzi rivendichiamo l’aver ottenuto la galleria di Antella e altre opere di mitigazione. Siamo preoccupati per come sarà gestita la realizzazione e per le terre di scavo della galleria San Donato. Vogliamo capire bene l’impatto sul sistema idrico e il rischio inquinanti.
Avete molti dubbi ma alle presentazioni di Autostrade non siete mai intervenuti per chiarirveli.
Ci stiamo strutturando. Ma è da ora in poi il vero gioco. Siamo preoccupati del durante più che del prima. Comunque lasciamo stare il passato: avremo maggiore presenza, valutateci da ora in poi.
Sono state fatte numerose riunioni sul progetto, ma ho visto presenti solo i grillini e Cittadinanza attiva.
Cittadinanza attiva è una lista civica tutta concentrata su questioni locali, noi la vediamo in tutt’altro modo anche se possiamo avere punti contatto con loro come con il M5S. Noi sulle questioni locali possiamo pensarla anche in modo diverso al nostro interno. Quello che ci preme è costruire il quadro complessivo che ci unisce sulla base del progetto politico, poi troveremo le giuste sintesi sui problemi locali. Percorso inverso a una lista civica. Loro magari sono tutti d’accordo su un caso locale e in disaccordo sulla politica verso i migranti o sul referendum costituzionale.