Tre spettri popolano gli incubi delle notti viola: Affanno, Rimpianto, Sospetto. Il primo è tracotante, si mostra senza timori. Toglie il fiato a Bernardeschi, ritmo ad Ilicic, lucidità ad Astori e Gonzalo, vigoria a Badelj e Vecino. Avete corso come forsennati fino ad ieri? E oggi pagate pegno. Il secondo è maligno, sobilla il malumore. Cosa avrebbe potuto fare la Fiorentina se Tino Costa fosse stato un centrocampista di “prima fascia”? E se la difesa avesse avuto un ricambio? Hai visto la Roma come è rinata dopo il mercato di gennaio? Cera nelle orecchie, come i marinai di Ulisse con le Sirene, e via andare, altrimenti c’è da perdere la testa. E la calma. Infine il terzo. Aleggia da sempre intorno alla Fiorentina. Impossibile da scacciare anche per i più ben disposti. Dalla maxi squalifica di Zarate ai fuorigioco e rigori ignorati, i cattivi pensieri turbinano come foglie al vento. E il ricordo del sorpasso rossonero a suon di rigori inventati, qualche campionato fa, alimenta i timori. Affanno, Rimpianto, Sospetto: tre spettri che allignano nell’improvvisa penombra viola. Chi riaccende la luce? Cercasi ghostbuster disperatamente.