Uuuaaaahh… Scusate ma ho messo anche la mano davanti alla bocca per coprire un sonoro e irrefrenabile sbadiglio. Questa è stata Juventus-Lazio per la Supercoppa italiana. C’era bisogno di andare in capo al mondo per presentare una partita che là avrà lasciato molto scettici sulla spettacolarità del nostro calcio, e qua, data l’ora, favorito le pennichelle post pranzo. E’ vero, ci sono stati due gol, cinque minuti di calcio e 89 di noia mortale. Anche il risultato non ha prodotto brividi. Ha rivinto la Juve. Sai la novità… D’altronde era giusto così. In fondo la Supercoppa se la dovevano contendere la Juve A contro la Juve B, visto che i bianconeri si ero aggiudicati sia scudetto che Coppa Italia. La Lazio, insomma, non c’entrava nulla. Infatti ha recitato un ruolo da comparsa.
Patetici i cinesi sugli spalti con le maglie delle sue squadre italiane. Saranno state comparse stipendiate per fare colore? O davvero ci vogliono far credere che ci sia qualche cittadino di Shangai che va pazzo, non dico per la Juve, che ha credito intercontinentale, ma per la Lazio di Lotito. Suvvia, non prendiamoci per il culo.
Pessima la regia cinese, degna della peggior tv locale. I commentatori nostrani hanno esaurito il fiato per spiegare che non era colpa della Rai. Facile fare i “grossi” in certi casi. Perché nel paragone con le riprese di Sky la tv nazionale fa la parte dei cinesi.
Pessimo anche il terreno di gioco. Un campo più bitorzoluto del prato del Quercione alle Cascine (dove fra l’altro si giocano match assai più avvincenti). E’ il prezzo del calcio formato export. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Ps: Infine un augurio di cuore a un ex viola e mezzo: cento di queste panchine, cari Neto e Milinkovic-Savic.