Non si ricorda a memoria d’uomo nella storia delle vigilie dei confronti con la Juventus, che l’attenzione dei tifosi sia più rivolta a ciò che è stato che alla successiva partita. Neanche la sfida delle sfide è stata capace di interrompere il compiacimento, la soddisfazione, l’orgoglio per la vittoria dei viola prima col Totteham al Franchi, poi con l’Inter a San Siro. La partita con la Juve è sempre importante. Quella di domani lo è ancor di più perché fa parte di un tandem che potrebbe portarci alla finale di Coppa Italia. Eppure non c’è ansia, né timore. La tifoseria ha la convinzione che la Fiorentina non è sfavorita nel pronostico. Sulla carta può essere inferiore, ma il momento storico dice che i viola sono più in palla dei bianconeri. Loro hanno Pogba? E noi caliamo Salah. A noi manca Savic? E loro sono orfani di Pirlo. Occhio per occhio, dente per dente. In casa la Juventus ha fatto terra bruciata per gli avversari: 10 vittorie in 12 partite di campionato, è la migliore. Ma la Fiorentina si è mostrata impertinente e irriverente su ogni campo avversario: 7 vittorie su 13 partite. Nessuno ha fatto di più. Solo la Juve (sempre lei) ha ottenuto lo stesso numero di successi. Questa volta, ed è capitato assai di rado, non ci sono complessi di inferiorità. La Fiorentina va allo Juventus Stadium non con la remota speranza di strappare un risultato positivo, ma con la consapevolezza di poter imporre il proprio gioco e battere gli avversari. La squadra e l’intera città stanno vivendo un momento di magia. Montella è l’apprendista stregone che l’ha reso possibile. Sì, domani possiamo essere più forti dei più forti.
Matteo
Giusto, più fiducia in questa squadra e in questa società.