Vi è capitato di ascoltare le parole del direttore generale della Fiorentina (lui direbbe “di Fiorentina”) Andrea Rogg a Sky Sport al termine della gara con l’Empoli? Io me le sono sentite e risentite, lette e rilette (ebbene sì, sono un po’ masochista). Per chi se le fosse perse, eccone la trascrizione letterale: “Proseguiamo nella massima unità di intenti. Siamo in linea con i pensieri di inizio stagione. In questo momento manca qualcosa e bisogna stare tutti vicini, ed è ciò che facciamo con il mister e con i giocatori. Abbiamo le possibilità di mantenere una posizione che non era preventivata ad inizio anno. Abbiamo scelto, neanche un anno fa Paulo Sousa per dare una continuità, che è stata migliorata durante l’anno“. Rogg attinge a piene mani dal manuale dei luoghi comuni, delle banalità e delle frasi fatte. Non è la prima volta. I suoi interventi, pronunciati con il trasporto e la passione di una segreteria telefonica, appaiono preregistrati (nella sua testa) in laboratorio. Il problema è che il “laboratorio-comunicazione” della Fiorentina (lui direbbe “di Fiorentina”), ammesso che esista, è quanto di più scadente si possa immaginare. Vi prego, rileggetevi le espressioni usate da Rogg. “Massima unità di intenti”: unità di intenti? Ma se ognuno straparla come gli pare. Ci sta prendendo per i fondelli o cosa? “In linea coi pensieri di inizio stagione”: peccato che nel frattempo, durante i mesi trascorsi, si sono succeduti accadimenti che quei “pensieri” hanno profondamente modificato. O no? “Bisogna stare tutti vicini”: lo dica per primo al suo presidente che centellina i propri contatti con gli organi di informazione nemmeno fosse il Papa (che è certamente molto più disponibile) e si concede ai tifosi solo quando ha la garanzia che nessuno alzi la mano per fare un’obiezione. “Mantenere una posizione che non era preventivata ad inizio anno”: sta’ a vedere che adesso dobbiamo anche festeggiare il quinto posto. Questa storia delle classifica in base al fatturato sta diventando stucchevole. La Fiorentina è solo settima per introiti? Li incrementi. Di chi è la colpa se da due anni non c’è uno sponsor sulle maglie e il merchandising dà un apporto da elemisina? Di solito c’è un’espressione poco elegante ma sintetica che viene rivolta dai tifosi ai giocatori (che pure hanno le loro colpe) quando la situazione rischia di precipitare: fuori le palle. Ecco forse è il caso di usarla per la società (anche se resta il dubbio su chi debba essere il destinatario).
robi
Vedendo le cose dall’esterno è tutto deprimente. Sousa ha certamente sbagliato troppo, ma la proprietà è arrogante e incapace, sempre più lontana dalla gente. Mandare a parlare questo loro portavoce è un fastidio che non si può sopportare e che inoltre rivela anche una stupidità che spiega tanto di chi c’è dietro.
Pompeo
Cristo Matteini!!
Tutta la mia stima
Per quanto conti
fabio
Ma se invece di pontificare sui personaggi del mondo fiorentina, certe cose non gliele dice in faccia, non è meglio. matteini assomiglia a quei parlamentari non eletti che pontificano dall’esterno sugli ex colleghi. ore a scrivere di fiorentina o a parlarne in radio, senza mai un confronto. mai sentito matteini fare una domanda in conferenza stampa. il coraggio da pecora di scrivere solo cose populiste dal web. che tristezza
Francesco Matteini
Non capisco il paragone con gli ex parlamentari, io non ho mai fatto il direttore generale di una squadra di calcio. Il mio lavoro da tempo non prevede più il rincorrere questo o quel dirigete per strappare una dichiarazione. L’ho fatto a suo tempo soprattutto in settori diversi dallo sport per personaggi assai più rilevanti. Ma questo a lei certamente non interessa perché ha solo lo scopo di offendere. Né mi piacciono le conferenze stampa con il numero di domande contingentate e uno che risponde a tanti. Sarei ben felice, invece, di un intervista faccia a faccia, dove è possibile incalzare l’interlocutore e replicare alle sue affermazioni. Ma La Fiorentina non concede questa opportunità. Detto questo io continuerò a scrivere in totale libertà ciò che mi pare. Così come lei è libero anche sul mio blog di dare fiato alle sue sciocchezze.
cuoreviola
Sono d’accordo con l’autore dell’articolo. Questa società è spocchiosa, inconcludente, antipatica e troppo permalosa. Ha ragione il giornalista Matteini quando dice che è più facile fare una domanda al Papa che ad Andrea Della Valle. Si sentono al di sopra di tutto e tutti, non accettano critiche, sono assenti.
Fino al mercato di gennaio ancora credevo nei Della Valle ora non più.
Vorrei tanto che se ne andassero e che vendessero ad una proprietà anche meno ricca ma che abbia passione, voglia, carattere. In un altro sito ho letto un commento di un tifoso che diceva sostanzialmente che in questo momento Andrea è nascosto sotto il letto per non farsi sgridare dal fratello Diego.
Questa metafora spiega il comportamento di Andrea più di quanto si possa credere a prima vista.
E’ vero che Andrea scappa. Nei momenti di difficoltà lui non è mai presente. Ha paura delle critiche oltre che non le accetta. Sono stanco della loro assenza. Un proprietario deve essere presente. Deve far capire chi comanda. Deve avere passione, carattere, voglia di fare bene, altrimenti deve mollare, deve parlare chiaramente ai tifosi e spiegare il loro disimpegno. Sono solo dei falsi codardi. Si nascondono dietro il fatturato. Se dovessimo, sempre, stare attenti al fatturato, il calcio non avrebbe ragione di esistere. Non basta solo partecipare. Bisogna lottare per migliorarsi in ogni settore della vita.
Sono stanco di sentir parla re di fatturato. Vendano se ritengono che a Firenze non si possa lottare per traguardi importanti. Si badi bene al verbo utilizzato: ” Lottare”. Non vincere. Vince solo una, ma lottare fino all’ultima giornata per un obiettivo importante, per noi tifosi della viola, è come vincere.
Ha ragione Matteini. Questi signori sono più freddi di una calcolatrice, di una segreteria telefonica, di una cambiale scaduta. Che tristezza che mi fanno. Sincero, mi deprimono quando li sento parlare. Sempre le solite frasi fatte, le solite ipocrisie, le solite bugie. Sono stanco.
Paolo da Grosseto
Bravo, la penso come te. Ho dato credito ai della valle fino a gennaio, pur non essendo mai stato un leccavalliano, ma la delusione del mercato invernale e’ stata troppo grande, mi hanno tolto la passione di tifare. Spero vendano e al piu’ presto.