Ancora una volta il presidente della Fiorentina Rocco Commisso se la prende con i giornalisti in una sorta di autointervista che si è fatto fare da Veronica sul canale ufficiale della società AcfFiorentina.com.
Con la gentile collaborazione di Francesca ho provato a rispondere con il medesimo metodo, un’intervista sul mio blog ViolaAmoreeFantasia.it, entrando nel merito dei suoi rilievi alla categoria. Un contributo al dibattito e alla riflessione.
Marco 1971 - Venezia
Forse per la prima volta non sono del tutto d’accordo.
Mi spiego per punti:
come per tutte le professioni, ho stima per chi fa bene il proprio lavoro (come il suo caso, ovviamente) ma non mi avventuro nella difesa a prescindere di una categoria.
I giornalisti invece tendono a farlo molto frequentemente.
Sono anch’io un professionista (tra l’altro non molto lontano dal giornalismo) ma non posso dire che nel mio campo ci siano solo bravi colleghi. Ci sono come sempre quelli ottimi, gli onesti mestieranti e i cialtroni, con quest’ultimo settore purtroppo in crescita.
Credo si possa ragionevolmente dire la stessa cosa anche dei giornalisti, molti dei quali (inclusi i molti ragazzotti dei vari siti, social ecc) che riportano “ogni cosa” riguarda la Fiorentina, senza alcun controllo, basta lo dica Google. Ripeto, non sto affatto parlando di lei sign. Matteini.
Questa “mancanza di controllo” (che a mio modesto avviso dovrebbe essere il giornalista a dover fare) porta a 3 punti da lei toccati (e toccati anche da Commisso):
1) parlano tutti.
Il giornalista intervista, riporta, copiaincolla il procuratore X, il politico Y, il suo antagonista politico Z, il tifoso doc, il giornalista di Tuttosport, ecc. Ci siamo capiti. Questo non può far altro che ingenerare confusione in chi legge. Mi chiedo se sia davvero necessario… è buon giornalismo, questo?….
Troppo facile cavarsela dicendo “non si deve credere a tutto” oppure “bisogna sentire più fonti” ecc.Bisognerebbe anche scremare le notizie a monte prima di riportarle, visto che nel 95% di casi la gente legge solo i titoli.
2) le polemiche.
Proprio la “mancanza di controllo” che genera queste criticità porta anche a puntare spesso sulla polemica come mezzo per attirare l’attenzione. Ok, le vittorie portano a vendite di giornali, ma non è che la polemica ((o le invenzioni di calciomercato ecc) passino inosservate, anzi.
Tralasciando la Fiorentina, è una pratica comunemente in uso in tutto il giornalismo sportivo e non solo, italiano (e non solo). Basta vedere quanto hanno scritto su Ibra-Lukaku e su Conte-Agnelli.
E non parliamo dei vari torti arbitrali, sui quali si discute per anni…
Sono i proverbiali fiumi d’inchiostro, una manna dal cielo per chi deve scrivere… con la polemica il giornalista è apposto per una settimana e forse più. Ma, ancora, questo è buon giornalismo?…
Non diciamo quindi che le polemiche (o le invenzioni di calciomercato) non attirano l’attenzione… la attirano eccome. Thiago Silva che cerca casa a Firenze…. Balotelli in viola… Spalletti nuovo allenatore… erano notizie vere?… se ne è scritto a iosa, hanno avuto una vasta eco. Molti click = molta pubblicità, e siamo apposto.
3) le notizie riportate al presidente.
Devo essere sincero: quello che è accaduto a Iachini tra settembre e novembre mi ha lasciato senza parole.
Non ho mai visto un “attacco globale” da parte di una categoria ad un allenatore, onesto e professionale come Iachini. E’ stato letteralmente fatto passare per un bischero che stava rovinando una squadra da Champions… non voglio far nomi, ma sembrava che certi giornalisti mettessero in dubbio perfino il suo stato mentale.
Una cosa su tutte: Amrabat davanti alla difesa/regista. Forse con Prandelli gioca in altro ruolo??… gioca ESATTAMENTE dove giocava con Iachini, ossia davanti alla difesa, facendo il mediano e non il regista perchè è un mediano. Eppure lo fa Prandelli e gli ha trovato il ruolo: lo fa Iachini e lo stava rovinando.
Mai sentita la domanda “Cesare, perchè fai giocare Amrabat regista?”… eppure era il ritornello costante delle interviste con Iachini.
Non voglio pensare che certi giornalisti puntassero a Prandelli (anche se certi “ciao Cesare” “grazie Mario” “scusa Cesare” “grazie a te Luca”, ecc. che si sentono in sala stampa fanno pensare a qualcosa che va ben oltre il normale rapporto tecnico-giornalista). Faccio presente che Prandelli ha una media peggiore di Iachini, con 2 mesi di lavoro in più, eppure nessuno si azzarda a dirgli nulla… vabbè, tralasciamo.
Io non so se avete il sentore, come giornalisti, della gravità d quello che è accaduto tra settembre e novembre contro Iachini (qualcuno si è sentito addirittura in dovere di chiedere scusa, in seguito) ma le assicuro che da fuori non è stato un gran spettacolo da parte della categoria.
Ora, se questo è il quadretto di quello che è successo (e lo è assolutamente, secondo me) cosa si diveva riportare al Presidente?… che la stampa sosteneva il povero Iachini?… le assicuro che non è quello che si percepiva da fuori.
Una parte dei mali della Fiorentina di quest’anno deriva anche da questa situazione mai chiarita Commisso-Iachini-società-stampa… il Presidente può fare quel che vuole, se crede di fare il bene della società: se aveva deciso di tenerlo, doveva tenerlo.
Che poi non gli abbia comprato i giocatori è un altro discorso (lì ha toppato alla grande), ma ogni presidente deve mettere la bocca sul proprio allenatore, ci mancherebbe, anche se questo non ha un buon rapporto con la stampa locale.
Invece Commisso è stato perfino criticato dalla totalità dei giornalisti per aver tenuto Iachini, ma da una minoranza anche per mille altre cose… compreso il fatto di aver telefonato a Montiel dopo il gol del passaggio del turno con l’Udinese in Coppa Italia… adesso un Presidente deve chieder il permesso ad un giornalista, per chiamare un suo dipendente?…
Azzardo a dire che l’80-90% di quanto scritto dalla stampa su Commisso sono critiche.
Molto spesso fondate, ci mancherebbe, ma sempre critiche sono.
Quelli che c’erano prima sono rimasti 17 anni… siamo forse nel 2037?…. perchè per valutare i DV hanno aspettato 17 anni, per Commisso hanno iniziato dopo 3 mesi…. dicendo che aveva sbagliato a tenere Chiesa (se lo avesse venduto subito avrebbero detto lo stesso…), a tenere Montella, a scegliere Pradè, a prendere Iachini, a tenere Iachini…
Quindi, la categoria secondo me non è affatto immune da errori, come detto riconducibili ad una “mancanza di controllo” delle notizie.
Come ovviare? con una bella ripassata di etica del mestiere, secondo me.
Non possono “scrivere tutti”, solo perchè tutti tifosi della Fiorentina e amanti del calcio.
Concordo invece sul fatto che Commisso sia appoggiato dalla stampa per il lavoro sulle infrastrutture e mi accodo alle critiche sulle sue “auto-interviste” senza contraddittorio ai canali ufficiali.
Questo il mio pensiero, mi scuso per la lunghezza
Francesco Matteini
Sì, il suo commento è un po’ lungo ma argomentato e il confronto su temi reali è quello che preferisco. Ecco perché non mi piacciono i comizi del presidente Commisso, che spara un po’ a casaccio e che ha mutato molto i toni da quando è arrivato alla Fiorentina.
Provo a risponderle punto per punto.
Io non difendo la categoria ritenendola immune da errori (quelli toccano a tutti) e priva di elementi dalla professionalita discutibile o precaria. Ma non accetto le generalizzazioni. In un incontro con la stampa Barone fece i nomi di 4 colleghi che a suo avviso avevano fatto critiche eccessive. Ammesso e non concesso che la lamentela fosse giustificata (e non lo è perché la critica deve essere sempre libera se nei canoni dell’educazione) 4 colleghi sull’intera categoria di giornalisti fiorentini è una percentuale risibile.
Lei punta il dito sulle false notizie di calcio mercato. Ma il calcio mercato è un gioco collettivo fatto di voci e indiscrezioni che, da sempre, si rincorrono. Le notizie sono un’altra cosa.
Su Iachini rispetto il suo parere, ma se la maggioranza o la totalità della stampa aveva un’opinione diversa non avrebbe dovuto esprimerla? Qui si esce dal campo “notizie” per entrare in quello “opinioni” che per me, e anche per la Costituzione, devono essere sempre libere di essere espresse. Chi chiama per nome Prandelli lo faceva anche con Iachini. Fra l’altro i nomi (di battesimo) dei due colleghi che lei cita le garantisco che non sono certo fra quelli nel mirino di Commisso.
Al presidente delle critiche a Iachini non importava proprio niente. Lui se l’è presa per presunti attacchi personali nei suoi confronti, per le critiche al suo operato (che non sono affatto il 90% come lei sostiene). Comunque, anche così fosse, si torna nel campo della libera espressione che difenderò sempre a spada tratta. La reazione di Commisso è stata e continua ad essere isterica e sgangherata. Siccome ho stima dell’imprenditore e non posso pensare che si sia rincoglionito tutto a un tratto, devo per forza dedurre che viene mal consigliato. Era successo anche con i Della Valle (a cui certo le critiche non sono state risparmiate negli ultimi anni). E’ il prezzo che si paga a non stare a Firenze e, magari, a circondarsi di consulenti non all’altezza.