Ricordate un vecchio spot, anzi reclame come si diceva allora, del dentifricio Chlorodont con protagonista lo splendente sorriso di Virna Lisi? “Con quella bocca può dire ciò che vuole”, era la frase finale che le veniva rivolta dall’interlocutore. I calciatori sulla cresta dell’onda sono, per i tifosi, come Virna Lisi: possono dire ciò che vogliono. Nel senso di rivendicazioni salariali al momento del rinnovo di contratto. Questo tema, più consono a commercialisti che ad appassionati di calcio, è ormai il più gettonato durante tutto il campionato. Le scadenze contrattuali polarizzano il dibattito più di vittorie, sconfitte, gol fatti e subiti.
In questi giorni il mondo viola è lacerato dalla “margherita-Neto”: rinnova o non rinnova. Un giorno trapela ottimismo, quello dopo le parti sono lontane. Neto oggi è un signor portiere che ha alle sue spalle un recente passato da mani nei capelli. Lo ammetto: non ero di quelli che ci aveva visto lungo. Io sul brasiliano non avrei scommesso. E avrei sbagliato. Ricordo che nel momento in cui infilava una papera dietro l’altra ero in buona compagnia. Oggi sento quasi solo commentatori che… “ l’avevo detto che bastava aspettarlo”. Qualcuno è stato bravo, altri sono smemorati (o bugiardi).
Ora che c’è l’ipotesi che Neto possa andare in un’altra squadra, si accusa la Fiorentina di non avergli prolungato per tempo il contratto. Mi chiedo, però, quali sarebbero stati i commenti se il rinnovo fosse avvenuto anche solo un anno fa, quando Neto erà più la parodia di un portiere che l’attuale saracinesca. D’altronde anche giocare d’anticipo può provocare il mugugno dei tifosi. Borja Valero è stato legato alla maglia viola quasi a vita. Pareva che la squadra non potesse prescindere da lui. La mancata convocazione nella nazionale spagnola bollata come un’eresia. E oggi? Oggi ci sono tifosi che contestano alla società di aver siglato un contratto troppo lungo con lo spagnolo. E stata sufficiente qualche partita sottotono per frantumare un amore che sembrava eterno.
Credo che, tranne rarissime eccezioni, nel calcio di oggi i giocatori vadano considerati tutti utili e nessuno indispensabile. Vediamo se davvero ci sono molte società interessate a Neto, capaci di pagare di più e con la stessa regolarità della Fiorentina. Stesso ragionamento vale per Aquilani e per tutti coloro che via via andranno in scadenza di contratto. Non sempre i giocatori si rendono conto del loro reale valore. E’ legittimo che avanzino delle richieste. Ma la società ha il diritto di soppesarle con saggezza. Per me l’unica “bocca che può dire ciò che vuole” resta quella di Virna Lisi.