Quanto vale Boja Valero? La domanda non è rivolta al mercato esterno, ma alla Fiorentina. Il madrilista dal cuore viola, il “sindaco”, come l’hanno appellato i tifosi, esce da un campionato in cui le sue quotazioni (calcistiche) sono indubbiamente calate. Borja non è più quel funambolo di qualche anno fa che nascondeva palla agli avversari e la faceva riapparire, come d’incanto, sui piedi di un compagno.
Il gol non è nel suo dna, questo lo abbiamo sempre saputo. Se ogni tanto segna probabilmente il primo a meravigliarsi è proprio lui. Non ha il tiro potente, non ha fisico strabordante, non ha il tackle ignorante, la genialità si è appannata. Restano molte altre qualità: la generosità, la disponibilità a coprire qualsiasi ruolo, la propensione a supportare l’azione dei compagni offrendo sempre una possibile soluzione per scaricare palloni scottanti, la serietà in campo è fuori, l’esperienza. Sono sufficienti a giustificare uno degli ingaggi più alti fra i giocatori della Fiorentina? O sarebbe opportuno cedere lui, ormai trentaduenne, e il suo stipendio a società più facoltose o più propense ad investire?
L’addio a Borja Valero potrebbe far entrare nelle casse viola una manciata di milioni e limerebbe il peso degli ingaggi sul bilancio. Se si ragiona solo con i numeri, la risposta pare scontata. Ma limitarsi a mettere in fila segni più e segni meno sarebbe un pecccato di superficialità. La Fiorentina, forse per la prima volta nella sua storia, vede sgretolarsi, giorno dopo giorno, dichiarazione dopo dichiarazione, l’identificazione squadra-tifosi-città. Gli anelli che legano Firenze, anche quella che non va allo stadio o addirittura segue distrattamente le vicende del calcio, alla propria compagine si stanno sfaldando. Il recupero di Antognoni, le aperture verso i viola club, le celebreazioni per i 90 anni dalla fondazione hanno solo contenuto l’emorragia di passione intorno alla Fiorentina.
Fra questi anelli ce n’è uno che ancora è ad alta tenuta: è Borja Valero. Anche i più delusi fra i tifosi, vedono in lui il simbolo dell’attaccamento alla maglia viola e a Firenze, l’incarnazione del senso di appartenenza, un esempio per i giocatori di oggi e, magari, di domani che indosseranno la maglia viola. Tutto ciò ha un valore, anche economico. Non rendersene conto significa essere miopi, non vedere al di là del brogliaccio con appuntate entrate e uscite. Pensare che nell’azienda-Fiorentina (uso scientemente un termine che mi ripugna) l’attaccamento ai colori e alla città da parte di un giocatore non faccia parte del “capitale sociale”, vuol dire non saper fare i conti. Senza Borja Valero la Fiorentina sarebbe più povera, in ogni senso.
Lerry '70
Articolo che sottoscrivo in pieno. Non fa una piega.
E comunque dal punto di vista tecnico mettiamoci anche il fatto che è un giocatore che da due campionati ha dovuto far fronte a impieghi che tatticamente non valorizzano le sue caratteristiche.
Quando hai un giocatore con i piedi buoni, la corsa , la generosità e l’intelligenza calcistica come quella di Borja c’è poco da discutere.
È un problema di costi? E tutti quei soldi spesi per giocatori inconsistenti, non pronti e addirittura mai visti un minuto in campo allora? Quelli…. sono i veri sprechi!
LA PASSIONE E L’IDENTIFICAZIONE TIFOSI/CITTÀ /GIOCATORI/SQUADRA (E SOCIETÀ…SE A LOR SIGNORI INTERESSA…) HANNO UN PREZZO MOLTO PIÙ ALTO DI QUELLO CHE STANNO TRATTANDO.
MENO FUFFA E PIÙ VALORI E PASSIONE (CHE SONO LA SOSTANZA DEL CALCIO) PER CORTESIA.
SFV
Mau46
Articolo perfetto!
Speriamo lo legga anche GnigniStar, ma più che altro speriamo lo capisca se ce la fa con la sua limitatissima capacità di intendere e valutare!…….e ho i miei grossi dubbi.
Matteini,ma quanto buon senso ed equilibrio vi vuole a tifare per la Fiorentina?!?!?!?!