Curva sud dello Juventus Stadium chiusa per due turni e 50mila euro di multa alla Juve. Altri 50mila al Torino. Il giudice sportivo ha emesso la sua sentenza, prendendo in considerazione solo il lancio di oggetti all’interno dello stadio. Per l’assalto al pullman della squadra bianconera niente. Alla faccia della linea dura e della tolleranza zero promesse all’indomani del “Genny la carogna show” dal premier Renzi. Da non credere. Un manipolo di tifosi criminali (nessuno dica che non sono tifosi ma solo criminali) ha lanciato una bomba sul pubblico avversario, provocando paura e feriti e questa è la “pena esemplare”? Un gesto terroristico può essere punto in modo così blando e ipocrita? Ricordate che la Fiorentina per una bomba carta lanciata a Salerno non si sa da chi, ma non certo dal settore dei tifosi viola, fu cacciata dalla Coppa Uefa? Ah già, ma in quel caso il tribunale era europeo, non nostrano. E noi non perdiamo mai l’occasione di fare figurette in campo internazionale. Pensare che nelle motivazioni della pena indicate dal giudice sportivo non si minimizza per niente l’accaduto. Nella motivazione della sanzione si legge: “…deve necessariamente riflettere la particolare gravità del fatto, un atto delinquenziale per la potenzialità lesiva del materiale esplodente utilizzato”. Due turni di curva chiusa riflettono la “particolare gravità del fatto”? Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto Totò.
Sanzioni durissime avrebbero dovuto colpire anche la tifoseria granata che ha assaltato il pullman della Juventus. Se i ventri non sono andati in frantumi e i giocatori sono rimasti illesi è solo perché il mezzo ha i finestrini blindati. Neanche fosse un’autoblindo della celere. Invece niente.
Ormai dovrebbe essere chiaro che le “punizioni” inflitte periodicamente dalla giustizia sportiva sono acqua sull’olio. Le multe fanno ridere. Cosa volete gliene importi ai tifosi criminali se la società deve sborsare un po’ di soldi, mica pagano loro. La chiusura dei settori non ottiene effetti migliori. I tifosi criminali stanno fermi un turno e la volta successiva sono di nuovo pronti con il loro carico di odio e idiozia. C’è solo una cosa che conta nel calcio: il risultato. E’ lì che bisogna colpire. Solo di fronte a punti di penalizzazione in classifica (forse) si riuscirebbe a prosciugare la palude di favoreggiamenti, omertà, coperture, giustificazioni (alimentata dalla massa degli altri tifosi, dalle società, dalle stesso forze dell’ordine dal mondo politico) in cui i tifosi criminali vivono e proliferano. Una linea di massimo rigore e di tolleranza zero reale e non a chiacchiere da applicare però in modo uniforme da Bolzano ad Agrigento. E non come ora, dove ci sono stadi dove bombe carta e petardoni non si sentono mai ed altri dove sono la consuetudine. I tifosi criminali ci sono ovunque, ma le tifoserie nel loro complesso non sono tutte uguali. C’è chi è colpevole di striscione, chi di coro, chi di intimidazione nei confronti dei giocatori e della società, chi di lanciare ordigni esplosivi. Sono tutti comportamenti censurabili, ma non hanno lo stesso valore e non possono avere le stesse punizioni. Tantomeno la stessa indulgenza.