La prima domanda è inevitabile: se in porta ci fosse stato De Gea come sarebbe finita? Lo so, non esiste la controprova, però è indubbia la pessima prova di Terracciano e altrettanto certa la miglior forma del portiere spagnolo (altrimenti non sarebbe il titolare). La Fiorentina può permettersi la leggerezza di dare ribalta a chi ne ha meno a rischio di uscire dalla Conference? Credo che la risposta sia scolpita nella pietra. E a chi spettano le scelte? All’allenatore, che quindi è corresponsabile con Terracciano di ognuno dei tre gol subiti.
Fiorentina in formato bella addormentata nel bosco che prende due sganassoni nei primi minuti. Si sveglia. Reagisce con ferocia agonistica. Pareggia e sfiora il vantaggio prima del riposo. Nella ripresa entra in campo un’altra squadra, non addormentata ma sconclusionata: passaggi sbagliati, falli inutili, idee zero. E i greci ne approfittano. Ma stavolta la reazione non arriva. Il gioco si spezzetta in mille rivoli contrassegnati da un fallo dietro l’altro. Palladino, pur avendo due attaccanti in panchina, ha l’ideona Parisi. Poi c’è il mistero Gudmundsson che gioca una ventina di minuti senza mai, ma proprio mai, toccare il pallone.
Il risultato è recuperabile, ma tutto il resto?
Terracciano – 3 – Primo gol: colpevole con attenuanti. Secondo gol: colpevolissimo. Terzo gol: colpevole senza attenuati.
Moreno – 5 – Imprecisioni e errori di ingenuità.
Comuzzo – 5 – Imprecisioni e errori di ingenuità.
Ranieri – 5,5 – Allontana il pallone più che può tutte le volte che può.
Gosens – 6,5 – Due assist, svariate scorribande, calo sul finale.
Fagioli – 6,5 – Buone intuzioni, un gol (con deviazione), qualche pallone perso di troppo.
Mandragora – 5,5 – A porta vuota scarica un tiro sul Kean che avrebbe fatto fatica ad arrivare in porta. Buoni lanci per innescare Gosens.
Richardson – 4 – Un damerino che caracolla per il campo, a cui i numerosi corpo a corpo fanno orrore.
Dodo – 6 – Qualche percussione efficace, poco collaborativo in copertura.
Beltran – 6,5 – Generosità, grinta e il gol che rimette in carreggiata la Fiorentina.
Kean – 4,5 – Il colpo alla testa non deve essere ancora superato. Oscilla tra essere in fuorigioco o fuori dal gioco.
Cataldi – 5,5 – Prova a mettere ordine in una fase di gioco dove il wrestling prevale sul calcio.
Gudmundsson – 0 – Come le volte che ha giocato il pallone.
Parisi – 5 – In una posizione inusuale fa quel che può: ovvero nulla.
Allenatore: Palladino – 3 – Una ne fa e cento non ne pensa.
Arbitro Lambrechts & C. – 5 – Permette che la partita si trasformi in una gazzarra dove il gioco evapora. Var Van Driessche/Boterberg – 6,5 – Vedono il millimetrico fuorigioco di Moreno.
Telecronaca Sky Massara/Minotti – 7
tutto inspiegabile..ma tutto eh,nel dopo partita ha fatto un intervista che dimostra palesemente il suo stato confusionale
e se al posto di Palladino ci fosse stato un allenatore?
Vai, ci risiamo con “o’ famo strano !”.
La sostituzione di Parisi piu’ che di strano da proprio l’idea di “vi stupiremo con gli effetti speciali”, solo che di speciale c’e’ unicamente l’ennesima figura cacina.
Va spiegato a Palladino che l’effetto speciale , da cui il nome, deve essere un’eccezione ad una struttura di gioco ben definita, non la regola per fare continuamente esperimenti gorillotici.
Nel suo “apprendimento continuo” deve anche migliorare nell’utilizzo delle supercassule per le interviste…..quelle utilizzate fino ad ora danno un’idea di presa per i fondelli con l’unico effetto di far incavolare ancor di piu’ i tifosi.