Il mio articolo su Fiorentinanews
Le parole sono pietre. Spesso fanno anche più male. Montella e Fiorentina se ne erano tirate troppe, ricucire era complicato, soprassedere insostenibile. Ad impossibilia nemo tenetur dicevano i latini (ancor prima di Lotito). La storia è finita nel peggiore dei modi. Non ci sono vincitori. Sotto una pioggia di bombe verbali sono rimaste solo macerie. Ha perso la società, costretta a licenziare un bravo e promettente allenatore e che ora sarà in affanno per sostituirlo e per allestire un mercato che abbia un senso logico. Ha perso il tecnico, che difficilmente troverà una piazza più ambiziosa, appassionata e tollerante di quella fiorentina. Ha perso la città coperta da una cappa di ridicolo più densa di quella abituale di smog.
L’esercizio di esaminare chi ha sbagliato di più, in una vorticosa rincorsa verso il baratro, non mi appassiona. La lista delle nefandezze che abbiamo ascoltato nelle ultime settimane è lunga e non concede esclusioni. Resta la constatazione di una profonda e pervicace incapacità dei Della Valle a farsi capire e ad entrare in sintonia con i tifosi. Sotto il profilo della comunicazione sono allo sbando. E saper comunicare non è un dettaglio. C’è anche l’amarezza di aver enormemente sopravvalutato Montella sul piano umano. Gli errori tattici si possono perdonare, i comportamenti subdoli un po’ meno.
Stasera abbiamo il diritto ad avere tutti il giramento, sacramentare contro questo o quello (tanto i due partiti in città si erano già consolidati), andare a letto pensando che essere tifosi viola è una maledizione divina. Ma domani è un altro giorno.
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Carlo F.
Non drammatizzerei: specie sulla “città coperta da una cappa di ridicolo…”. Nessun ridicolo. Un allenatore molto bravo ma che mi pare abbia voluto fare il furbo da qualche tempo in qua: cioè da quando si è reso conto che la proprietà non gli avrebbe garantito le basi di un’ulteriore quasi sicura crescita della squadra e sua personale. Ha cominciato a lanciare messaggi, ha fatto bizze anche coi tifosi, e con la stampa. E poi – a quanto dicono i DDV – ha tirato fuori la storia della clausola rescissoria… da togliere. Pretesa del tutto assurda che implica totale sfiducia (nella proprietà) per cui non poteva che generare… totale sfiducia (della proprietà, in lui). Per cui bene che vada. Va ringraziato per averci fatto divertire ed averci restituito molto orgoglio (e anche prestigio) dopo il buio biennio fine Prandelli/Miha/Rossi. Evidentemente non si divertiva più (o temeva di non poter fare meglio o addirittura solo peggio).
Né è tanto tardi, dopotutto. Il campionato è finito la settimana scorsi. Certo: arriva uno nuovo e Pradé si spera si sia già mosso sulle cose essenziali. Ma l’allenatore veramente bravo è quello che usa al meglio le risorse che gli danno… Certo: poi dirà che cosa ritiene più immediatamente necessario.
Una sola speranza: che il prossimo allenatore non sia un iperpermaloso: né alla Prandelli (stile superbuonista) né alla Montella (stille sarcastico). Oppure che sia ancora più bravo di loro, in grado di superare anche l’incapacità di subire critiche e prese per il sellino. Tutte cose alle quali nessuno di noi è disposto a rinunciare!
pompeo
D’accordissimo con Carlo F
Chiudiamo questa farsa e andiamo avanti
Andrea Bechi
Al cineforum Della Valle continua la saga dei film a sfondo partenopeo.
Ora siamo a “Non ci resta che piangere” seguito da “Io speriamo che me la cavo”.
Vista la partenza di Montella consiglio cambiamento della programmazione puntando su un piu’ toscaneggiante “Il ciclone” !(non mi ricordo pero’ se su questo c’e’ una clausola rescissoria firmata da Cecchi Gori…..)
piero
Grande Carlo.
Ti approvo al 1000 (mille) x 100 (cento)
Medaglina (di piombo) ringraziamenti (quelli giusti) e avanti il prossimo.
Forza Viola