Mexes come Savic: una carnevalata della giustizia sportiva

Metto le mani avanti per i tanti legulei e azzeccargabugli che girano intorno al mondo pallonaro: di codici, codicilli, paragrafi, sottoparagrafi e commi vari non me ne frega niente. Le quattro giornate di squalifica inflitte a Savic messe a confronto con quelle comminate a Mexes fanno gridare allo scandalo. I due episodi non sono neanche minimamente accomunabili. Se il primo vale quattro il secondo almeno otto. Vabbè che ormai siamo a Carnevale, ma questa non è giustizia è una buffonata. Il diritto piegato alla compiacenza nei confronti di una società, il Milan, che più di una volta si è fatto forte grazie a favori neanche troppo nascosti. Savic ha pagato anche la diffida, dirà qualcuno. E poi la punizione è stata incrudelita dal falso referto arbitrale che parlava di colpo sferrato a gioco fermo. Certo, tutto vero. Però neanche tenendo in considerazione questi due elementi si può giustificare la medesima sanzione. Fortunatamente ci sono le immagini tv che chiunque, qualora se le fosse perse, può andare a rivedere. Sia la gomitata di Savic in faccia a Cassano per divincolarsi dalla sua presa. Sia il delirio che si è impossessato di Mexes (e non è la prima volta) nel finale di partita con la Lazio, quando ha preso per il collo Mauri trascinandolo a terra. E chissà come sarebbe finita se in quattro o cinque non fossero interventi portando via di peso il francese. Neanche la consapevolezza di sputtanarsi urbi et orbi è un deterrente sufficiente per calmierare le smarronate della giustizia sportiva. Anzi, forse la rafforza nella sua proterva applicazione di due pesi e due misure. Se può fare strame di regole e buon senso con tale leggerezza, significa che non teme ripercussioni di sorta. E questo un po’ fa paura, un po’ fa schifo.

Ps: Complimenti vivissimi all’idiota/i che puntando un raggio laser contro i giocatori della Roma, ha ottenuto che la Fiorentina fosse multata di 10mila euro. Quando decideranno di prenderne uno e fargli pagare fino all’ultimo centesimo sarà sempre troppo tardi.