Ora è il momento che i Della Valle pensino al proprio tornaconto. Il mercato di gennaio raramente ha riservato colpi a buon mercato in grado di cambiare volto alla squadra. E, come ha ricordato proprio ADV, le sòle sono sempre in agguato. Anche la saldezza del bilancio, da tenere distante da tracolli e rischi di default, è un valore da conservare. Però nella vita ci sono anche le occasioni da prendere o perdere al volo. Dalla vittoria del secondo scudetto è passato quasi mezzo secolo. In questo ampio lasso di tempo solo in due campionati la Fiorentina ha avuto la possibilità, senza poi concretizzarla, di conquistare il titolo: nelle stagioni 1981/82 e 1998/99. Una terza possibilità è quella che si sta materializzando oggi. Finanze societarie sane e competitività ai massimi livelli non sono in contraddizione. Si tratta di investire, non di spendere (e i Della Valle conoscono bene la differenza), per offrire ad una squadra già forte e ad un allenatore capace, l’opportunità di vincere. I riflessi di un simile evento per i Della Valle sono facilmente sintetizzabili. La vittoria dello scudetto a Firenze porterebbe: una enorme ondata pubblicitaria personale e non; l’accesso alla Champions, ovvero al rientro immediato con gli interessi di quanto speso nel mercato invernale; un posto d’onore nella storia della Fiorentina che è indissolubilmente legata a quella di Firenze, non una città qualsiasi. Rischi? Nessuno. Fortunatamente la Fiorentina ha in “portafoglio” alcuni “titoli” (Bernardeschi, Alonso, Vecino, Babacar) che costituiscono una sorta di polizza assicurativa. Se i risultati dovessero precipitare, chiudendo sia la porta del titolo che della qualificazione Champions, sarà sufficiente (anche se doloroso) vendere a giugno uno dei gioielli di famiglia per rientrare delle spese, fare punto e a capo e ricominciare. La Fiorentina sta correndo più forte del previsto, ma ormai è assodato che non si tratta di un fuoco di paglia. I Della Valle pensino al loro tornaconto. Ogni sforzo per sostenere la squadra in questo rush imprevedibile ed entusiasmante va fatto perché conviene a tutti. Se non ora, quando?