Quattro partite tra campionato e coppa, due vinte e due perse. Un solo minimo comun denominatore: mai messi sotto. Nell’amarezza del post sconfitta con gli svizzeri, questo è l’elemento sul quale voglio richiamare l’attenzione. Nessun avversario, per ora, ha cancellato dal campo la Fiorentina. Non il Milan che, anzi, è stato surclassato dai viola nell’unica partita di bel calcio disputata dalla squadra di Sousa. Non il Genoa che l’ha messa sulla corsa e sulla marcatura ad uomo, anche un po’ rude, ma che alla fine non è mai riuscito a tirare in porta. Ma anche il Toro e il Basilea, che pur hanno vinto, non hanno dato l’impressione di essere superiori. Insomma, la Fiorentina ha perso però avrebbe potuto vincerle quelle due partite. E’ chiaro che se questo non è avvenuto è perché ci sono stati degli errori evidenti. Tuttavia resta l’impressione di una squadra che ha delle lacune, soprattutto in fase di costruzione del gioco e quindi di finalizzazione, ma comunque agli avversari concede poco. Ora c’è l’occasione per lenire in campionato le ferite dell’Europa League. Carpi e Bologna sono partite da bottino pieno. Francamente non sarei soddisfatto di niente di meno. Poi ci sarà lo scontro (al vertice?) con l’Inter a San Siro e capiremo meglio di che pasta siamo fatti.