Caro Pd ripolese, ti scrivo da simpatizzante in vista dell’assemblea comunale di domani (lunedì 15 giugno). Una lettera aperta contro le porte chiuse, contrariamente a quanto avviene per le riunioni dei circoli.
Permettimi un’analisi spietata: gli iscritti al Pd sono ormai una specie in via di estinzione; fra questi, coloro disposti ad impegnarsi attivamente per il partito potrebbero invocare la tutela della soprintendenza all’archeologia politica. Reperti di un lontano, fastoso, passato. Obiettare che la crisi investe tutti i partiti e che il Pd ripolese, probabilmente, non se la passa peggio che in altre zone non può essere di conforto.
In un paese di 26mila abitanti se il partito che detiene saldamente la stragrande maggioranza dei voti si avviluppa in una crisi, questa rischia di ripercuotersi su tutta la comunità. C’è un ruolo da svolgere e responsabilità da prendere. “Ti serve un’iniezione di minestrone”, si usa dire quando si vede qualcuno un po’ giù di tono. Così ti faccio alcune proposte “ricostituenti” sulla base degli accadimenti degli ultimi mesi.
1) Quando succedono incidenti di percorso, come la famosa ispezione del Ministero delle finanze in Comune, non cercare di abbuiare, annacquare, dilazionare, sviare. Chi amministra può sbagliare (in buona fede). Non ci si deve vergognare ad informare la collettività. E’ anche un modo per dare al “colpevole” la possibilità di spiegare. L’iniziativa sull’argomento allestita dalle opposizioni, avrebbe dovuto farla proprio il Pd e molti mesi prima.
2) I cittadini vanno coinvolti ogni qualvolta ci sono decisioni scomode da prendere. Vanno informati e vanno ascoltate le loro ragioni. Poi il partito prenderà le proprie decisioni. Consultare la piazza non significa accondiscendere automaticamente. Nell’ultimo anno, su temi “caldi” come la raccolta differenziata, la terza corsia autostradale, la chiusura del punto prelievi dell’ospedale, la sicurezza non ho rilevato iniziative da parte del Pd. Lo ha fatto l’amministrazione comunale, ma non è la stessa cosa. Anzi, non deve essere la stessa cosa.
3) E su temi come quelli a cui ho accennato, perché non coinvolgere le altre forze politiche, istituzionali o meno. Mai un bel dibattito dove ci si confronta e magari ci si scontra su proposte concrete, su problemi che i cittadini affrontano ogni giorno. E’ vero, chi elettoralmente è in vantaggio (e qui, caro Pd ex Ds ex Pds ex Pci lo sei da sempre) non ha convenienza a coinvolgere chi rincorre perché gli fa pubblicità. Bene, abbandona la logica del pallottoliere. Qui si tratta di fare i conti con l’interesse della comunità allo scambio di idee. Al diavolo le rendite di posizione.
4) Le iscrizioni al partito stanno andando a picco. Per forza: dimmi tu perché oggi ci si dovrebbe iscrivere. Magari scegliendo tra il circolo di Antella o Grassina accreditando uno spirito di frazione che è perfetto per un derby calcistico, ma ridicolizza l’impegno politico.
5) Infine come puoi pensare di raccogliere nuove adesioni prima ancora di dimostrare cosa sei. La ricerca di affibbiare la tessera a prescindere non ha senso. Il richiamo agli antichi ideali sempre più flebile. L’attività cerebrale del partito è impercettibile, i circoli sono quasi in catalessi, una tessera in più o in meno che significato può avere? Apriti completamente alla comunità. Mostra coraggio nell’affrontare gli argomenti, anche i più spinosi. Recupera partecipazione e fiducia, le tessere verranno da sé. “Vola solo chi osa farlo”, come scrive Luis Sepulveda in un suo romanzo.
Resto (ancora per un po’) in fiduciosa attesa.
Claudio Falorni
Francesco, queste tue osservazioni sono veramente tutte pertinenti e mi trovano in perfetta sintonia, tu sai e l’ho detto più’ volte che bisogna cambiare sistema di fare politica, il passato è’ stato bello e a forza di cullarsi sugli allori,pensando che comunque da noi non c’è problema , ti ha portato a questa situazione. Purtroppo da diverso tempo ne siamo bene o male tutti consapevoli ma alla fine nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente. Spero che questo tuo contributo possa servire a dare una svolta a questo partito a partire dalla sua assemblea comunale di domani, anche se purtroppo come io avrei auspicato e non e’avvenuto,saremo a discutere solo con gli addetti ai lavori e non con tutti quelli che hanno a cuore questa causa; che il malcontento che c’è venga analizzato serenamente e finalmente con coraggio si prenda veramente una strada nuova.Un abbraccio Claudio Falorni
Quirina Cantini
Gentile Francesco,
1) la trasparenza non è più di questa politica. Non voglio autocelebrare il mio movimento…ma al momento non ne vedo di più trasparenti. Rendicontiamo sul web, utilizziamo votazione aperta a tutti gli iscritti , le riunioni sono aperte a tutti, vorremmo streaming e registrazioni in ogni commissione.
Quando ci sono stati comportamenti scorretti non abbiamo esitato a prendere provvedimenti; con la verifica del Ministero delle Finanze si è banalizzato e minimizzato sulla gravità dei fatti… altro che “informare i cittadini”: neanche i loro rappresentanti sono stati informati! Il 30 giugno in commissione alle 18.00 daranno le controdeduzioni al verbale; INVITO TUTTI I CITTADINI AD ASSISTERE.
2) Anche sulla partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini non riesco a non ribadire che il Movimento 5 Stelle sostiene la democrazia diretta, il quorum zero e la consultazione popolare come avviene nei paesi a più alta democrazia. Non mi sembra che il PD stia percorrendo questa strada… anzi… siamo il paese con più bassa informazione da parte dei media, come può dirsi democratico?
3) sul coinvolgimento delle opposizioni non si tratta di una cortesia da fare ai partiti di minoranza ma un principio stabilito dai padri costituenti… qualcuno ha un vago ricordo …?
4) iscrizioni…??? 5) … a cosa…???