Il Pd di governo recupera le sue origini di lotta. A risvegliare l’indole movimentista non poteva essere che la Variante di Grassina. O meglio i continui rinvii all’inizio dei lavori. Ieri sera si è riunita l’assemblea comunale del Pd di Bagno a Ripoli e il neosegretario Bruno Ravenni non le ha mandate a dire: “Siamo stufi di essere presi in giro. Credo che qualche volta dovremmo bloccare le strade. Questo va detto ai cittadini. Grassina è ormai un paese sgarruppato che non riesce ad organizzare neanche un’iniziativa politica di protesta per un’opera pubblica di cui si parla da trent’anni. Un paese vitale avrebbe fatto ben altro, Grassina sta morendo, si stanno spengendo le luci. Come è possibile tenere ferma un’opera da 20 milioni perché non si è governato il passaggio di personale da Provincia a Regione?”.
Infatti l’ultimo dei mille impicci che nel corso degli anni ha frenato l’avanzamento del progetto è quasi da barzelletta: con lo scioglimento delle Province, il progetto della Variante è passato in gestione alla Città metropolitana, il personale alla Regione. L’ingegnere che seguiva il progetto non avrebbe più potuto occuparsene e l’inter si era nuovamente bloccato. Ora pare che, in attesa di formalizzare l’incarico con una delibera, l’ingegnere in questione sia stato autorizzato a rioccuparsi della Variante.
Ci salverà l’avvalimento – A risulvere la situazione ci penserà l’avvalimento (nel diritto amministrativo, il termine indica la modalità con le quali un organo della pubblica amministrazione utilizza capacità organizzative e tecniche insediate in un apparato organizzativo di un’altra pubblica amministrazione, pur conservando la titolarità e l’esercizio della propria funzione. In questo modo si crea tra le due strutture un particolare tipo di aggregazione che, appunto, va sotto il nome di “rapporto di avvalimento”).
Non solo. Secondo Ravenni la Variante è un’opera sotto finanziata: “Poteva essere un progetto migliore e più ambizioso. Purtroppo abbiamo sempre contato poco nel quadro regionale”. Secondo quanto ha riferito il sindaco Casini, resta ancora da definire il contenzioso economico con la Ccc, che ha vinto l’appalto (anche se qualche mese fa era stato dato per risolto).
Ciao ciao Chianti – Il Pd di Bagno a Ripoli non si sente più a suo agio nel raggruppamento con i comuni del Chianti. Che, in effetti, da parte loro vedono Bagno a Ripoli come un corpo estraneo (effettivamente non fa parte del Chianti). “Gli accordi per la nomina del sindaco di San Casciano Pescini nel consiglio della Città metropolitana (obiettivo centrato) e quello per l’elezione dell’ex sindaco di Bagno a Ripoli Bartolini in Regione (obiettivo fallito) sono stati di “tipo elettoralistico, senza alle spalle un solido accordo politico” ha ammesso Ravenni. In realtà Bagno a Ripoli ritiene di dover giocare il proprio ruolo su più tavoli a seconda dei temi in ballo, mentre i comuni del Chianti Fiorentino guardano più a quelli del Chinati senese che a Bagno a Ripoli. Di questa nuova impostazione è stato messo al corrente dallo stesso Ravenni e dal sindaco Casini anche il segretario metropolitano Fabio Incatasciato. Bagno a Ripoli pende molto di più verso Firenze (l’ipotesi di fusione, “seppure non in tempi brevi e con risorse e autonomie ben precise, è ineluttabile”, ha detto il sindaco Francesco Casini); ma ha anche obiettivi comuni con Impruneta e Fiesole, senza dimenticare la zona del Valdarno e della Val di Sieve.
L’iniziativa – Prima iniziativa dell’Unione comunale targata Ravenni, in collaborazione col gruppo consiliare e il circolo di Grassina (quanti cappelli su un dibattito!), venerdì 11 marzo. Alla biblioteca comunale di Ponte a Niccheri (ore 21) il professor Paolo Caretti, docente di diritto costituzionale all’Università di Firenze, parlerà sul tema: “Come cambia la Costituzione – I contenuti della riforma in approvazione alla Camera”.
Tesseramento – Il 2015 si è chiuso con 249 tessere contro le 260 del 2014. Una piccola emorragia che non preoccupa Ravenni, a fronte di veri e propri crolli di iscritti in altre zone d’Italia e della Toscana. Sono 32 gli iscritti ai Giovani Democratici. L’obiettivo per l’anno in corso è migliorare questi numeri.
Aggiungi un posto a tavola – La composizione della nuova segreteria (vedi articolo) il 12 gennaio scorso si era chiusa con qualche mal di pancia per la mancata inclusione della consigliera comunale Giulia Ulivi (non una fedelissima del sindaco Casini), suggerita dal capogruppo consiliare Andrea Bencini. Ieri Ravenni ha annunciato di aver chiesto alla Ulivi, che ha accettato di buon grado, di entrare in segreteria. E vissero tutti felici e contenti.