Comune di Bagno a Ripoli e Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) comunale ricordano il 71° anniversario della liberazione di Bagno a Ripoli, avvenuta il 4 agosto 1944, con l’iniziativa 1944-2015: “Ora e sempre Resistenza”, che si svolgerà martedì 4 e mercoledì 5 agosto.
Programma del 4 agosto:
– Palazzo Comunale, ore 8.30, deposizione corone presso alcuni cippi del territorio (Porta della Memoria, Bagno a Ripoli/Capoluogo; Doriano Galli, Grassina; giardini della Resistenza, Antella). Partecipano il sindaco Francesco Casini e il presidente del Consiglio comunale Francesco Conti.
– Giardini della Resistenza, Antella, presso il cippo commemorativo, ore 21.15: proiezione del video “Diamante: racconti di Resistenza. Dedicato a Giulio Baragli”. Intervengono: Francesco Casini, Ssndaco di Bagno a Ripoli; Luigi Remaschi, presidente dell’Anpi Bagno a Ripoli; partigiani e combattenti della Resistenza.
Programma del 5 agosto:
– Giardini della Casa del Popolo di Grassina, ore 21.30: proiezione del video “Diamante: Racconti di Resistenza. Dedicato a Giulio Baragli”. Intervengono: Ilaria Belli, vicesindaca di Bagno a Ripoli; Luigi Remaschi, presidente dell’Anpi Bagno a Ripoli; partigiani e combattenti della Resistenza.
Francesco Matteini
Da Silvano Guerrini, storico locale, ho ricevuto questo contributo molto interessante.
Segnalo quanto segue per opportuna conoscenza precisando che al sindaco di Bagno a Ripoli è stata da me inviata analoga documentazione nei giorni scorsi completa di allegati giustificativi che in questo tralascio perché il modulo non ne prevede l’invio.
Anche quest’anno Bagno a Ripoli celebra la sua Liberazione il 4 agosto che cade di martedì e non si vuol ancora prendere atto che gli Alleati liberarono il territorio comunale di Bagno a Ripoli il 9 agosto 1944 con la battaglia dell’Incontro, episodio non marginale che continua a essere ignorato. Dopo due giorni di bombardamenti quel giorno la fanteria britannica occupava il convento con una furiosa battaglia, anche all’arma bianca stanza per stanza, annientando così l’ultima sacca di resistenza tedesca. Lo stesso giorno, 9 agosto, moriva a Firenze Aligi Barducci (Potente) ferito il giorno prima.
Ritenuto luogo sicuro da moltissimi abitanti dei dintorni, il convento dell’Incontro finì per diventare una piccola Montecassino. E’ vero che i principali centri abitati del nostro Comune erano stati, facilmente, liberati il 4 agosto ma l’Incontro divenne, suo malgrado, punto strategico a difesa dell’arretramento delle linee tedesche tenuto da un gruppo numeroso di soldati destinati a restare qui fino all’ultimo sacrificio mentre cannoni e commilitoni traversavano l’Arno al passo della nave di Compiobbi e si spostavano in direzione di Monte Giovi. Anche tutto questo spiega perché Firenze verrà liberata due giorni dopo, 1’11 agosto.
Che la liberazione dell’Incontro sia avvenuta il 9 agosto 1944 lo provano anche le didascalie delle foto segnate NA.17690, 92, 93 e 97 conservate all’Imperial War Museum di Londra rubricate sotto la dizione «Italy – Eight Army, Incontro monastery captured 9 August 1944».
Eppure non è una novità perché la data era già nota nel 1946 in quanto pubblicata dal periodico del convento “La Voce dell’Incontro”, pp. 2-3, in una cronologia degli eventi di quei giorni intitolata Diario di guerra ma a livello istituzionale si è preferito celebrare la liberazione di Bagno a Ripoli, e si continua a farlo quasi fosse un dogma, il 4 agosto (liberazione del capoluogo) anziché il 9 (liberazione dell’Incontro e quindi dell’intero territorio comunale).
Tale data era stata ribadita in tempi più recenti per esempio in P. FALLAI, P. PAOLETTI, La battaglia di Firenze, Atti e documenti, voi. n. 16 dell’Associazione Intercomunale 10 Area Fiorentina, Firenze 1986, p. 61. Sulla vicenda si era tornati con un articolo di chi scrive, intitolato Agosto 1944: la battaglia dell’Incontro pubblicato su “Macché” (periodico del quartiere tre e Bagno a Ripoli) n. 4, maggio 1992, nel quale si citava la testimonianza del noto partigiano Giuseppe Scopetani di Villamagna che aveva vissuto quei giorni all’interno del convento assieme a circa 250 sfollati e nel 50° anniversario quell’episodio era stato rievocato sul quotidiano “LA NAZIONE” del 4 agosto 1994 in un servizio di Claudio Contrafatto dal titolo E all’Incontro si scatenò l’inferno e dieci anni dopo lo stesso giornalista tornava sul tema con Salvarono 250 rifugiati e ‘neanche un grazie’. Due ragazze si sacrificarono per tutti, in “La Nazione” 8 agosto 2004, p. XXII. Nel 1993, er
a stata edita una pubblicazione di Carlo Maurizi intitolata Un monte fra il cielo e la terra nella quale è riportato, alle pp. 67-70, il diario manoscritto del convento dell’Incontro (dall’arrivo di ulteriori sfollati, il 2 agosto, all’ingresso delle truppe inglesi, 1’8 agosto 1944).
Le celebrazioni, un tempo, si sono svolte in modo più articolato: nel 1965, per esempio, durante l’amministrazione del sindaco Bruno Cocchi, le manifestazioni furono distribuite in due giornate, rispettivamente mercoledì 4 e domenica 8 agosto. Il 25° anniversario fu addirittura celebrato in anticipo il 2 e il 3 agosto 1969 e, due anni dopo, deposizione delle corone e messa di suffragio furono ancora anticipate alla domenica 1° agosto. Nel 22° anniversario le celebrazioni avvennero addirittura domenica 30 luglio 1966.
Ricordo che nel 1995 – durante l’amministrazione del sindaco Zampoli – qualcosa si era mosso per ristabilire la verità storica tanto che un gruppo di veterani inglesi di quella brigata, fra i quali il loro comandante Bob Fleming, era stato ricevuto e accompagnato in visita al convento (30 settembre). Ma nulla poi è cambiato e le cerimonie ufficiali organizzate dal Comune di Bagno a Ripoli continuano a celebrare il 4 agosto come data della liberazione nel convincimento, forse, Comune=capoluogo=palazzo comunale anziché Comune=territorio.
Non pretendo di spostare la data ufficiale della Liberazione di Bagno a Ripoli dal 4 al 9 agosto, tanto non si vorrà fare anche se la verità storica lo richiederebbe, ma allora perché – anche per favorire la partecipazione e il passaggio del testimone alle giovani generazioni – non celebrare la ricorrenza nel giorno festivo più prossimo fra le due date e ricordare anche quella battaglia dell’Incontro che rischiò di finire in tragedia per la popolazione che vi si era rifugiata?
Silvano Guerrini, Antella