Primo responsabile della sconfitta: Paulo Sousa. Ha risparmiato Chiesa col Genoa per farlo giocare pochi minuti e riproporre l’inguardabile Tello; di nuovo in campo nel primo tempo una squadra senza mordente incapace di calciare in porta.
Secondo responsabile Ilicic: un rigore, che avrebbe potuto riaprire la partita, calciato malissimo.
Terzo responsabile Kalinic, stavolta men che trasparente (anche se ignorato da chi dovrebbe fornirgli la polvere da fuoco).
Quarto responsabile l’arbitro Irrati: il contatto fra Tomovic e Milinkovic-Savic non pare proprio da rigore, l’azione del terzo gol della Lazio, che cala il sipario sul match, è avvelenata da un palese fallo su Zarate non fischiato.
La sconfitta all’Olimpico è maturata così. Inutile aggiungere altro. Rassegnamoci ad un campionato sull’orlo dell’anonimato. E speriamo che la società pensi già alla prossima stagione quando il quarto posto significherà Champions senza neanche il rischio-preliminari. Non attrezzare la squadra per un traguardo raggiunto svariate volte nella gestione Della Valle, quindi non un sogno come lo scudetto, al momento in cui varrà qualcosa sarebbe davvero imperdonabile. Anzi, una beffa.
Tatarusanu 5,5 – Reattivo sul colpo di testa di Bastos, goffo sul gol di Radu
Tomovic 4,5 – Il fallo da rigore, neanche troppo fallo, non è tutta colpa sua. Non riesce a chiudere in tempo su Keita che lo salta spesso.
Astori 6 – Immobile non gli crea problemi. Non sempre preciso nel far ripartire il gioco.
De Maio 6 – Intimorito, spazza via ogni palla che gli arriva a tiro. Prende sicurezza col passare dei minuti.
Tello 4,5 – Il rigore arriva sugli sviluppi di un suo passaggio sbagliato, uno dei tanti. Fantasma del palcoscenico calcistico per tutto il primo tempo. Dà il via all’azione del gol di zarate ma sbahglia il passaggio decisivo: l’assist è frutto di un inciampo di Biglia.
Sanchez 5,5 – Dorme come un ghiro e permette a Milinkovic Savic di entrare in area palla al piede e subire il rigore (dubbio). Si sacrifica da terzino destro senza demeritare.
Vecino 5,5 – Poche idee ma confuse. Keita lo mette culo a terra prima di scoccare il tiro vincente. Qualche verticalizzazione e poco altro.
Olivera 6 – Felipe Anderson le mette in difficoltà, ma lui gli rende par per focaccia riuscendo a fornire qualche buon cross non sfruttato a dovere.
Bernardeschi 6,5 – Molto attivo talvolta si incaponisce troppo in dribbling senza esito. Però diffonde grinta a piene man, lotta come un indiavolato su ogni pallone e gli unici veri tiri in porta partono dal suo piede.
Ilicic 4 – Un rigore da censura che gela la Fiorentina. L’impegno non manca, la lucidità e la velocità invece sì. Tenta tacchi improbabili in disperati tentativi di pecare un jolly.
Kalinic 4 – In area soffre di solitudine. Palle ne arrivano pochissime, compagni a sostegno ancora meno. Ma lui è sottotono, si muove poco e non vede mai né palla, né porta.
Cristoforo 5 – Si procura il rigore ed evapora.
Zarate 6,5 – Ha il pregio di trovarsi al posto giusto nel momento giusto per il gole che rianima la Fiorentina. Pecca di egoismo (ma non è una novità) in un paio di situazioni favorevoli.
Chiesa 6 – Mostra subito personalità e vigoria fisica completamente sconosciute a Tello di cui prende il posto. Ma Sousa gli concede meno di un quarto d’ora.
Paulo Sousa 4,5 – Come ormai è consuetudine la sua squadra regala un tempo (il primo) alla Lazio, subisce un gol e nella ripresa rincorre mettendo in campo energie e determinazione inesistenti poco prima. Mah. Insiste su Tello. Doppio mah. Ritarda le sostituzioni, ma anche questa è una consuetudine. Triplo mah.Tecnico in stallo, se non riaccende i suoi motori cerebrali rischia di avvitarsi in un campionato all’insegna della mediocrità.
Arbitro Irrati & C. 4,5 – Generosissimo il rigore dato alla Lazio (ma allora coerenza avrebbe voluto l’espulsione di Tomovic). Giusto l’annullamento del gol di Sanchez. Incredibile la distrazione sul fallo ai danni di Zarate da cui parte l’azione del terzo gol laziale. Cinque gialli per i viola, uno solo per i biancocelesti: non è lo specchio della partita.
Commento Sky Compagnoni-Marchegiani 5 – Hanno la Lazio nel cuore e lo lasciano trapelare senza ritegno. Meglio senza audio.
Paolo Pellegrini
scusa la correzione. rassgniamoci, non rassegnamoci, perché la desinenza della prima declinazione è -iamo, non -amo
Francesco Matteini
Con la “i” è certamente la forma ortodossa, ma molti linguisti accettano ormai anche quella senza la “i”. La lingua si evolve e si semplifica.
Paolo Pellegrini
Troppo generoso con l’arbitro scandaloso (pistoiese, basta la parola), e soprattutto con i superscandalosi Compagnoni (di più) e Marchegiani
Dragon77
Ma semplicemente ammettere che questa squadra merita la classifica che ha perché è modesta, no? Del resto, a forza di indebolire una rosa anno dopo anno, è ovvio che vada sempre peggio.
andrea bechi
Tutto palesemente vero. Ho pero’ l’impressione che lo spogliatorio viola si configuri come una specie di “area di transito” ; tutti, allenatore e giocatori, lo considerano come solo una tappa della loro carriera. Nessuno ha il carisma, ne la voglia, di essere il punto di riferimento del gruppo (il vecchio Passarella nell’intervallo avrebbe appeso Tello a un attaccapanni, allenatore volente o nolente). Evidentemente di questo e’ responsabile la societa’ che punta molto sull’immagine (…e neanche con grande successo) e praticamente niente sulla sostanza.
par
D’ accordissimo sui commentatori nn è possibile essere così schierati!!!!
Sky non un un Lazio club!!!
Tutto il resto è noia!!!!
E basta con la crocefissione settimanale di Tomovic, ci sono altri 10 giocatori in campo e non mi pare che facciano molto meglio di lui, almeno in parecchi!!!!
Stagione già finita!! come era nelle previsioni!!
Noi tifosi dibbiamo solo metterci in testa che alla Società interessa solo rientrare nel bilancio!!!!
La nostra rovina è stato Gomez!!!! dopo i soldi spesi per lui hanno serrato il borsellino!!!!
Aldo Ricci
I responsabili della sconfitta: Diego Della Valle, Andrea Della Valle, Cogngni,Corvino. Sono 4…la squadra è da ottavo,nono, decimo…l’allenatore non miracoleggia più come nella prima parte della stagione scorsa,