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Un simpatico e simbolico abbraccio tra don Giovanni, parroco dell’Antella, e Izzedin Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Ucoii (l’unione delle comunità istaliche in Italia): l’iniziativa del Pd antelllese dedicata ai problemi dell’immigrazione, è iniziata con questo prologo a sorpresa. “La mia parte tollerante”, questo il titolo che il giovane segretario del circolo piddino di Antella, Mirko Sulli, ha dato all’iniziativa, ha visto sul palco del Crc Antella alternarsi gli interventi dello stesso Izzedin Elzir, il cui coinvolgimento è andato “a dama” solo all’ultimo momento, dei professori Mamadou Abdou Ly e Marco Bontempi, dell’assessore regionale Vincenzo Bugli, del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e della vicesindaca Ilaria Belli, dei rappresentanti delle cooperative che seguono quotidianamente gli immigrati ospitati nelle nostre zone.
Circa 150 le persone intervenute, che hanno seguito con interesse anche i tre filmati realizzati dal circolo Pd di Antella con interviste a immigrati, cittadini e operatori sociali. Molto dirette le parole dell’imam Elzir, che festeggia quest’anno le sue “nozze d’oro” con l’Italia (è arrivato a Firenze nel 1991 da Hebron in Palestina): “L’immigrazione non è un problema – ha detto – ma un fenomeno che va governato. Il tema dell’immigrazione è mal gestito dal sistema dei media che ne mettono in risalto gli aspetti legati a paura e preoccupazione. Il sistema dei massmedia, anziché cercare di spegnere l’incendio, getta benzina sul fuoco. I giornalisti dovrebbero seguire la loro etica, invece rincorrono l’etica del mercato”. (Sull’argomento, personalmente avrei molto da dire, ma non è questa l’occasione giusta, non vorrei far emergere la mia parte… intollerante). Parlando delle moschee ha sottolineato che “non sono solo un luogo di preghiera, ma di culto, di aggregazione, di integrazione e di solidarietà”. Nessun applauso al termine del suo intervento, contrariamente a quanto accaduto per tutti gli altri oratori.
Complimenti al riattivato circolo Pd dell’Antella per lo sforzo organizzativo, l’iniziativa è stata complessivamente un successo, la durata complessiva (quasi tre ore) un tantino eccessiva.