La Variante di Grassina come la tela di Penelope. E’ evidente che di giorno si risolvono i problemi e di notte c’è qualcuno che li ricrea. Altrimenti non si spiega ciò che è emerso nell’incontro organizzato ieri sera alla Casa del popolo di Grassina dal circolo locale del Pd. A raccontare degli ultimi sviluppi della pluridecennale vicenda due volti nuovi: i neo consiglieri della Città metropolitana Andrea Ceccarelli (pianificazione territoriale e infrastrutture) e Massimiliano Pescini (con delega a mobilità e lavori pubblici). Accanto a loro il sindaco Francesco Casini, il segretario comunale del Pd Daniele Olschki e il coordinatore di circolo Rosauro Solazzi (nella foto).
Qualche discorso fumoso. L’attenuate per i due nuovi interlocutori di non rispondere per il passato e di non essere ancora completamente immersi nel presente. La promessa di dire sempre la verità (come se non dovesse essere scontato).
Comunque ecco ciò che è emerso. Se i lavori per la Variante di Grassina ancora non sono iniziati è per i seguenti motivi:
1) E’ ancora da definire il contenzioso con la ditta che ha vinto l’appalto, la CCC, la quale ha chiesto una revisione al rialzo per alcune modifiche sul progetto iniziale e sulle aree di cantiere. Gli uffici tecnici dell’ex Provincia stanno ultimando le controdeduzione rigettando per buona parte queste pretese. Poco più di un mese fa, però, questo contenzioso sembrava già essere stato chiuso. Ecco ciò che dichiarava proprio su questo sito il sindaco Casini nell’intervista del 16 dicembre: “L’iter va avanti spedito. I problemi del tracciato saranno superati con prescrizioni di velocità. C’era una contrattazione con la ditta che deve fare i lavori per dei costi non previsti in fase di progetto. Comunque orami siamo all’accordo, hanno rinunciato alla richiesta”. (http://www.violaamoreefantasia.it/510/). Insomma la CCC ha rinunciato o no a chiedere più soldi? Boh.
2) E’ fallita la prima ditta a cui era stata affidata la bonifica del percorso da ordigni esplosivi. Il compito è stato affidato ad una nuova impresa che sta riprendendo il lavoro.
3) C’è stato un ricorso della proprietà di Villa il Sasso e il Tar ha concesso una sospensiva di 15 giorni per dare la possibilità ai tecnici della Città metropolitana di presentare le proprie controdeduzioni. Poi – così assicura Pescini – il problema sarà risolto.
4) Non è ancora arrivato il nulla osta del Provveditorato alle opere pubbliche sulla prescrizione di abbassare la velocità da 70 a 50 km orari, al fine di non dover correggere il raggio troppo stretto di alcune curve con relativa modifica del progetto.
5) Manca il via libera ufficiale della Regione Toscana (cosa lo stia frenando non è dato sapere).
“Ora si può partire – ha affermato Pescini – ma bisogna vedere come si parte e quando si parte”. Eh già. In realtà è come dire che non si può partire affatto.
Marco
La novella dello stento. Ma dei responsabili non ci sono mai ?