L’esame di maturità ha le strisce bianconere. Non quelle dalla Juve, che la Fiorentina affronterà fra due domeniche, ma proprio quelle dell’Udinese, prossimo avversario dei viola. Dopo le sconfitte con Napoli e Roma, la Fiorentina avrebbe dovuto battere Verona e Frosinone per consolidare l’immagine comunque positiva mostrata nelle due gare perse. E così è stato. Confermare sul campo la superiorità sulla carta talvolta non è facile. Solo le grandi squadre riescono a far coincidere molto spesso preventivi e bilanci. Ora i viola sono di nuovo sul crinale che divide un possibile periodo di appannamento (parlare di crisi sarebbe davvero esagerato) da un banale inciampo. I due pareggi con Empoli e Sassuolo possono essere paragonati ai due stop con partenopei e giallorossi. La gara interna con l’Udinese è, per Sousa e la squadra, la prova da superare per dimostrare di aver già recuperato energie fisiche e mentali in vista del confronto con gli ex favoriti di sempre. Tre punti con Udinese e Chievo, nell’ultima partita prima della sosta, e uscire almeno indenni dallo Juventus Stadium sono l’obiettivo minimo per trascorrere un Natale sereno.
Andrea
Che il match con l’Udinese diventi una partita di frontiera, siamo tutti d’accordo. Che i giocatori non saranno al top come energie fisiche (e mentali) è altamente probabile. Che non sia affatto facile fare ben sette punti in classifica nelle prossime tre partite di campionato, da qui alla sosta natalizia, beh, è un’ovvietà. All’inizio del nuovo anno avremo le idee più chiare sulle possibilità Viola. Se ci sarà un minimo di ridimensionamento, punteremo almeno alla Champions League.