Consiglio comunale di Bagno a Ripoli del 26 novembre
Francesco Conti, presidente Consiglio comunale 6= – Si accorge che dei due orologi appesi alle pareti della sala del Consiglio, neanche uno indica l’ora giusta. Si va dal fuso orario di New York a quello di Pechino. Ne stacca uno e prova a riparalo in diretta. Presidente-orologiaio, pensa. Roba da far schiattare d’invidia il buon Silvio. Tutto inutile, la buona volontà non basta, l’orologio continua imperterrito il suo cammino in un tempo che non c’è (vedi foto).Temerario.
Francesco Casini, sindaco 5 – Le note del rave party di Capannuccia risuonano, a quasi un mese di distanza, nell’aula del Consiglio comunale. Le opposizioni danno battaglia a colpi di interrogazioni. Lo accusano di non aver saputo prevenire e di non essersi preoccupato dei gravi disagi sofferti dagli abitanti della zona. Lui ribatte punto su punto, con la consueta spavalderia. E’ solo un replay delle polemiche sorte post rave. Con nonchalance elude, però, la risposta ad un quesito stringente posto dal consigliere Mari e della consigliera Bensi: come è possibile che l’allarme sia scattato solo nella notte tra il venerdì e il sabato, quando già in quella note il fracasso ha iniziato a diffondersi dall’ex fornace? Possibile che nessuno abbia notato in precedenza l’arrivo di mezzi per il trasporto del voluminoso impianto acustico, il cui montaggio non avviene in pochi minuti? In effetti … Sfuggente.
Quirina Cantini 7,5 – Grazie anche alla sua sensibilità di medico, pone il problema della bonifica dell’ex fornace dall’amianto. Se solo fosse un po’ più fluida nell’esposizione… La storia è annosa, complicata dal fatto che l’area è di un privato fallito ed ora in mano ad un liquidatore. Ammette che i rilievi dell’aria fatti nella zona non evidenziano presenza di inquinamento superiore ai parametri di legge. Ma, ricorda, “l’Organizzazione mondiale della sanità non fissa un limite al di sotto del quale non c’è pericolo per la salute”. Certo, con l’amianto non si scherza. “Il sindaco è felice di delegare ad Asl e Arpat, non lo sento investito come tutore della salute pubblica”, è la sua accusa. Preoccupata.
Massimo Mari (Fi) 4 – Si esibisce in un voto di astensione dietro l’altro, ovvero evita di prendere posizione. Una pratica che contraddistingue il vecchio, insopportabile, modo di fare politica. Tranne rare eccezioni, l’astensione ha tre possibili motivazioni, tutte censurabili: 1) Sono d’accordo con la maggioranza, ma non voto a favore perché temo la reazione ideologica del mio elettorato; 2) Non sono d’accordo con la maggioranza ma non voto contro perché temo l’impopolarità su un provvedimento condiviso dalla gente; 3) Non so di cosa si sta parlando. Pavido.
Annalisa Massari, assessora 7 – Illustra la convenzione con il Sistema Museale Territoriale del Chianti e del Valdarno Fiorentino lasciandosi trasportare dall’afflato da insegnate. Sottolinea l’importanza di formare l’identità culturale e storica dei giovani studenti, anche di quelli che provengono da altre nazioni. Va un po’ fuori tema, se ne accorge e si scusa. Appassionata.
Giulia Ulivi (Pd) 7 – Presenta e fa approvare (all’unanimità) una mozione per pubblicizzare le novità previste dal decreto che semplifica le procedure per ottenere l’autorizzazione ad eventi con meno di 200 partecipanti. Un modo per favorire gruppi musicali e di spettacolo sul territorio comunale. Oltre al limite di spettatori il decreto prevede lo stop delle attività entro la mezzanotte. L’assessora alla cultura Massari ha specificato che gli adempimenti burocratici vengono così a costare 32 euro anziché alcune centinaia e che i moduli sono disponibili presso l’Urp del Comune. Concreta.
Una nota sul registro (come si dice a scuola) a quelli che intervengono dicendo di farlo a nome dei cittadini. Chi o che cosa dia loro questa presuntuosa convinzione non è dato sapere. Mai l’umiltà di dire “alcuni cittadini” o “i cittadini con cui ho parlato”. Nossignori: ascoltano il pur rispettabile parere di tre persone per strada e allargano i concetti al sentire comune.
Note di cronaca:
Premio 1 – Il Comune di Bagno a Ripoli è stato premiato dal Ministero dell’Economia con 21mila euro per il contributo di segnalazioni fornite all’Agenzia delle entrate nella lotta contro l’evasione fiscale. Solo 500 in Italia i Comuni che hanno ricevuto questo riconoscimento.
Premio 2 – Il Comune è stato premiato anche per la rapidità con cui paga i propri fornitori. Della serie ciò che dovrebbe essere normale, in Italia si trasforma in straordinario.
Limite acquisti – Approvata la modifica del regolamento dell’economato che prevede l’abbassamento da 2.000 a 500 euro la somma massima per procedere ad acquisti diretti senza dover passare per le centrali di committenza.
La battuta – Siparietto sul finire della seduta. Il consigliere Mari contesta di non aver ricevuto una certa documentazione relativa al Piano di azione comunale. L’assessore Minelli verifica sul proprio tablet e conferma, con un pizzico di apprensione, l’avvenuto invio. “Tranquillo, non chiedo le tue dimissioni” chiosa Mari con un sorriso.