Giorgio Moretti, presidente di Quadrifoglio
Livio Giannotti, amministratore delegato di Quadrifoglio
Il termine “schifo” che nel titolo ho accostato al servizio di raccolta carta forse è un po’ forte, me ne rendo conto. Ma non mi piacciono i giri di parole e le ipocrisie. Ormai da diversi mesi la raccolta della carta davanti a casa mia (via dell’Affrico, comune di Bagno a Ripoli) è una sorta di terno al lotto. Dalle segnalazioni che mi sono arrivate e da quelle che ho letto su Fb quando in precedenza ho segnalato il disservizio, mi sono reso conto che non sono un caso sfortunato, ma uno dei tanti utenti del comune di Bagno a Ripoli in queste condizioni. Le segnalazioni al servizio utenti talvolta ottengono l’intervento, altre no. Comunque non risolvono il problema.
Al numero verde spiegano che il disagio è causato da una ditta che ha in appalto il servizio raccolta carta. Ritengo questa un’aggravante, non un’attenuante per Quadrifoglio. Prima di affidare il servizio in subappalto Quadrifoglio ha il dovere di valutare le capacità di chi si offre di svolgerlo. E se c’è una ripetuta e pervicace inefficienza, in attesa di risolvere il contratto, Quadrifoglio dovrebbe sopperire con i propri mezzi. Anche perché io, come utente, conosco Quadrifoglio alla quale vanno i soldi della tassa rifiuti, non altri. Inutile pubblicare sul sito dell’azienda il testo della “Carta della qualità dei servizi di Quadrifoglio spa” dove si legge testualmente: “Quadrifoglio si impegna ad erogare i proprio servizi con una regolarità costante, senza alcuna interruzione… Ogni volta che gli impegni presi non fossero rispettati, le aziende si impegnano a fornire servizi straordinari a chi abbia sofferto della mancata prestazione del servizio… Quadrifoglio ha l’obbligo di rispettare le modalità e le frequenze di erogazione dei servizi, come previsto da ogni singolo contratto siglato con i diversi Comuni associati”. Firmato: Livio Giannotti amministratore delegato. Il danno e la beffa.
Il problema della carta che resta accanto ai bidoncini per giorni e giorni non è solo legato al decoro. Un mucchio di sacchi dà subito l’idea di discarica sulla quale in poche ore fioccano rifiuti di ogni genere. Ma non basta. L’educazione ambientale passa dal coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini-utenti del servizio. Il disservizio non fa altro che fiaccare l’impegno di chi si comporta in modo civile, alimentando la protervia di chi delle regole se ne frega e lo scetticismo di chi ritiene che i servizi pubblici siano sempre e soltanto un esempio di inefficienza. D’altronde per voi è fin troppo facile ignorare le proteste. Siete il contraente forte, mentre il cittadino non ha armi per far valere le proprie ragioni se non la pubblica denuncia.
A questa io mi affido ed è il motivo per cui ho usato un termine forte che non mi vergogno a ripetere: questo servizio di raccolta carta fa schifo. A voi dimostrare il contrario.
Francesco Matteini