Il rinnovo di Neto non arriva e la situazione di incertezza sul futuro del portiere alimenta le voci di mercato, in questo caso meno campate in aria di molte altre volte. La più insistente, al momento, lo vede con la casacca giallorossa: “pulcino” accanto alla “chioccia” De Sanctis. La Roma sarebbe disponibile a fare a Neto un bonifico annuale vicino a quella che, pare, sia la sua richiesta: 2 milioni tondi tondi (e netti netti, che alla società costano quindi il doppio). La Fiorentina a quelle cifre non è intenzionata ad arrivare. Così è partita la sarabanda di critiche verso la società che permetterebbe alla Roma di prendere “a zero” il giocatore. In realtà il “costo zero” è una bubbola. Ormai, tranne qualche eccezione, ciò che angoscia maggiormente i bilanci delle società di calcio è l’ingaggio di un calciatore, più che il costo del suo cartellino. Dare a Neto due milioni netti per, diciamo, quattro anni significa impegnarsi a sborsare 16 milioni di euro. Altro che costo zero! D’altronde la condizione di acquisto-ingaggio è identica per tutti. Anche per la Fiorentina il “riacquisto” di Neto sarebbe a costo zero. Salvo il dettaglio dell’ingaggio a cui accennavo. La società viola si poteva muovere prima, rinnovando quando Neto era accostato a Paperone non per lo stipendio ma per le prestazioni in campo? Sarebbe stato un azzardo, più che un investimento. E poi chi l’ha detto che la Fiorentina non ha programmato da tempo questo eventuale epilogo della vicenda? L’ingaggio di Tatarusano, portiere di una nazionale di medio livello, come secondo, mi fa sospettare che la società viola già da tempo avesse messo nel conto di poter arrivare alla condizione attuale. Ed anche le dichiarazioni a suo tempo rilasciate dal giocatore, alla luce di quanto sta accadendo, possono assumere un diverso significato. Ricordate quando Neto disse che non sarebbe mai andato alla Juve per rispetto nei confronti dei tifosi viola? Una autopreclusione anomala per chi fa il mestiere di calciatore. A meno che già nell’orecchio non avesse una pulce romana. Ma, qualora fosse questo il caso, lo informo che vederlo giocare in giallorosso o in bianconero ai tifosi viola farebbe lo stesso effetto. Un brutto effetto.
Floriano
Questa volta non sono per nulla d’accordo con te. Hanno rimandato di nuovo il rinnovo di un contratto dopo Montolivo e Ljiaic e sono arrivati alle porte coi sassi. Il “prezzo” di un contratto cresce con l’avvicinarsi della scadenza.
Se l’avevano fatto a giugno/luglio tutto queste offerte non ci sarebbero state. Un bravo procuratore ha il dovere di andare a cercare nuovi contatti se la società attuale non reputa il giocatore una priorità.
Poi c’è il fatto tecnico. Neto sta migliorando mese dopo mese sempre più sicuro sempre più rari gli errori (anche lievi) notevoli i progressi in tutti i fondamentali. Anche a quello che è il suo più grande difetto (la respinta corta centrale) ci sta lavorando e si vede. Quest’ anno dopo Roma non ha più respinto centralmente un tiro dalla media distanza come ha fatto qualche volta lo scorso anno.
Ha 25 anni a 27-28 anni sarà uno dei migliori al mondo che continuerà a migliorare così.
Ci mangeremo le mani per non dargli qualche centinaio (300-500.000) di migliaia di euro in più. Come Ljiaic a parità di offerta (ma forze anche meno) sceglierebbe sicuramente la fiorentina.
Spero che per lo meno con Bernardeschi e babacar non venga ripetuto lo stesso errore fatto per lui, Aquilani ed i 2 sopracitati.
alessandro
Quindi regalare un giocatore giovane di grande valore a condizione che chi se lo prende gli paghi l’ingaggio è un affare, un comportamento intelligente? Allora perché tanti discorsi per il rinnovo di Cuadrado? Sarebbe bastato lasciarlo andare in scadenza e aspettare qualche società così poco intelligente da prenderlo gratis, ma pagargli l’ingaggio. Si potrebbe fare così anche con Savic, Babacar e via di seguito. D’altronde in tutto il mondo le società lasciano andare in scadenza di contratto i giocatori migliori, non vedono l’ora che qualcuno se li prenda, in modo di non dover più pagare loro lo stipendio.
Francesco Matteini
Caro Alessandro, si tratta di valutare se l’ingaggio richiesto è in linea con il valore che si dà al giocatore e alle proprie possibilità economiche.
valerio
Secondo me siete tutti fuori di testa