[st-gallery id=”55cdcc1b8d60e”]
Diciamoci la verità: il dio del gol, se ne esiste uno, negli ultimi anni non è stato particolarmente generoso con la Fiorentina in tema di attaccanti. A parte le traversie fatte patire al povero Giuseppe Rossi, il calcio mercato ha portato al Franchi una serie completa di illusioni. Alcune ciclopiche, altre appena accennate. A fornire ai viola un bomber degno dell’eredità se non di Batistuta, almeno di Riganò, ci ha provato mezzo mondo. L’Uruguay ci forni la crapa luccicante del Tanque Silva. Il Marocco il dribbling introverso di El Hamdauoi. L’argentina la potenza senza controllo di Larrondo. La Danimarca la granitica legnosità di Zohore. L’Ucraina l’evanescente evanescenza di Iakovenko. La Croazia la insipiente bullaggine (scusate il neologismo) di Rebic. La Germania lo scintillante palmares di Gomez. Tutto inutile. I terribili sette hanno segnato col contagocce. Sembrava che il dio del gol, nel gennaio scorso, si fosse messo una mano sulla coscienza. Ma il ciclone Salah in maglia viola ha resistito il tempo di farci ingolosire affinché la perdita fosse ancor più dolorosa. Ora è arrivato Nikola Kalinic come ricostituente per l’attacco. La collezione di bidoni è completa. Vediamo di iniziarne una nuova.
BELFAGOR
ERA ARRIVATO TONI MA NON SIAMO STATI CAPACI DI APPREZZARLO. ABBIAMO GIRATO TUTTO IL MONDO X CERCARE UN CENTRAVANTI DECENTE MA LO AVEVAMO GIA IN CASA