Villa Mondeggi è una bella addormentata nel bosco. Ci sono i mobili antichi, i quadri alle pareti, lampadari e candelabri a diffondere una pallida luce, i letti perfettamente rifatti che sembrano solo attendere l’ospite, i bagni in ordine. Qui sembra che il tempo si sia fermato. Grazie alla disponibilità del vicepresidente della Provincia, Tiziano Lepri, e di alcuni suoi collaboratori, ho avuto l’opportunità di entrare nella villa ormai chiusa da molti anni e dall’incerto destino. La galleria di foto che accompagna questo articolo servirà a qualcuno per rispolverare ricordi passati, quando Villa Mondeggi era in attività, e ai più per conoscere cosa c’è dietro la facciata rosso mattone che colpisce chi passa davanti al cancello sprangato.
La villa, che risale al 1400, è vincolata dalla Soprintendenza. Così come 361 pezzi che costituiscono i suoi arredi: lampadari, lampioni, corrimani, caminetti, porte, sculture in gesso, sculture di giardino e parco, qualche ritratto di membri della famiglia della Gherardesca. Il provvedimento ha lo scopo di tutelare proprio gli elementi, anche se minori, giudicati pertinenziali, cioè legati alla storia della villa. L’unico elemento che risulta evidenziato nel procedimento di vincolo per particolare pregio è un orologio a pendolo con un bassorilievo in gesso raffigurante Nettuno con cavalli marini, del Settecento.
I molti anni di abbandono hanno influito soprattutto sul giardino, trasformato in una brughiera, e sulle statue di arredo, messe un po’ al riparo dalle intemperie con delle tettoie di fortuna. La cappellina che si apre sul giardino della villa è stata recentemente depredata di alcuni oggetti. Il raid ha toccato anche la villa, ma gli “incursori” sono entrati senza portare via niente. Ora le finestre del piano terra sono state blindate per evitare un bis.
Immobili e terreni di Mondeggi passeranno, dal primo gennaio, al patrimonio della Città metropolitana. La prospettiva è che la villa resti bella (ma a rischio degrado) e addormentata ancora a lungo.
Anna Quinti
Che emozione rivedere Villa Mondeggi!
Io sono stata una dei pochi fortunati che ha potuto celebrare il matrimonio in questo meraviglioso ambiente. Era il 1995 e, a celebrare le nozze, fu l’allora sindaco, Mauro Zampoli.
Purtroppo, vedere oggi quel giardino ridotto così, mette un po’ di tristezza. Chi ha avuto la fortuna di vederlo nel suo splendore, con le aiuole curate, le siepi potate, i vialetti ben tenuti, non può che sentirsi stringere il cuore.
Possibile che non si sia potuto far niente per valorizzare, e non ridurre così, un posto tanto bello? Mi si risponderà che non ci sono i mezzi … beh, io non ho la ricetta.
Ricorderò Villa Mondeggi guardando le belle foto che l’amico Stefano Porcinai scattò al mio matrimonio… ma un po’ d’amarezza rimane.
patrizia
ricordo la villa negli anni ’80 quando organizzavamo come USL 10 H convegni e aggiornamenti e offrivamo ai relatori una bottiglia di vino e di vin santo.
franca pelacchi
19che tristezza!!!!!!!!!!!!! era bellissima!!!!!!!!!!!!! io mi sono sposata nella cappellina nel 1975 .il giardino era bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!