Lo ammetto: dopo gli attentati di Parigi, ho paura.
Ho paura che vinca la paura. Quella irrazionale. Che obnubila la mente e fomenta l’occhio per occhio e dente per dente. Che permette al quotidiano Libero di fare un titolo infame, “Islamici bastardi”, e magari riscuotere consensi. Mi vergogno di essere nello stesso ordine professionale del direttore Maurizio Belpietro.
Ho paura che vinca la paura. Quella che permette ad un tanghero della politica, il “felpato” Matteo Salvini, di invocare un intervento militare dell’Italia. Parole tanto indecenti quanto in libertà. Esattamente come quelle del suo predecessore Umberto Bossi quando invocò l’intervento delle cannoniere per fermare i barconi di immigrati. Come è facile parlare alla pancia della gente ignorandone il cervello.
Ho paura che vinca la paura. Quella che cancella la solidarietà, la pietà, la compassione, il dialogo, il confronto, per rilanciare un’anacronistica guerra di religione. Quella che ci è esplosa dentro venerdì sera di fronte alle agghiaccianti immagini da Parigi, ma che era rimasta nel cassetto della distanza (non solo geografica) per la strage avvenuta a Beirut solo il giorno prima.
Spero che vinca il coraggio. Il coraggio che non è ignorare la paura, quella si chiama incoscienza, ma affrontarla e non subirla.
Stefano Venturi
Veramente il titolo di Libero non era “Islamici Bastardi” ma “Bastardi Islamici” che può sembrare una sottile differenza ma non lo è affatto, perchè non tutti i Musulmani saranno terroristi ma è altrettanto vero che i terroristi sono tutti Musulmani.
Andrea Bechi
Ho pensato ai genitori della ragazza italiana uccisa, una dei tanti, 29 anni, volontaria di Emergency, ricercatrice alla Sorbona ….e al telegiornale di stamani subito dopo l’intervista a quelle povere persone….” e ora vediamo come hanno reagito i mercati….”
Ma ‘ffanculo ai mercati !!!
Cosi’ come tutti i teatrini di talk show con le solite faccie di m….., sciacalli che non perdono l’occasione di mettersi in mostra; veri “effetti collaterali” della guerra, quella si quotidiana, agli “scatenatori di irrazionale” che cercano di guidare la disumanizzazione di ogni comportamento.