Se Milenkovic… Se Nzola… Se il palo… Si poteva vincere e, alla fine, si poteva perfino perdere. Un discreto primo tempo, una ripresa confusionaria. La squadra viola che guida il gioco ma poi subisce la maggior fisicità degli avversari. I centravanti continuano a non segnare. I portieri a prendere gol ad ogni tiro (o quasi). Il gioco a non mutare mai: si può lanciare nello stesso modo Beltran e Nzola? In Conference la Fiorentina deve già rincorrere…
Christensen – 4 – E’ una stanga di un metro e novanta ma salta come uno dei sette nani. Offre brividi sulle palle alte, sfiorate o ciccate. Rinvii poco precisi. Poca responsabilità sul primo gol… ma non punta. Sul secondo si butta così in ritardo che la palla è già nel cerchio di centrocampo.
Kayode – 6 – Frena la sua esplosività e copre la fascia con attenzione, una sbandata nel finale.
Milenkovic – 5,5 – Puntuale negli anticipi ma salta a vuoto sulla punizione del Genk e dietro di lui McKenzie colpisce di testa e crea i presupposti per il gol belga. E’ suo l’assist per il primo gol di Ranieri; sempre suo l’errore macroscopico quando, indisturbato, spara alto a porta spalancata. Roba da essere rincorsi la domenica anche sul prato del Quercione se calci così…
Ranieri – 9 – Mattatore della serata. Doppietta di testa, i due primi gol in viola. Nella prima rete lo aiuta la fortuna, nella seconda l’istito da centravanti (che i centravanti per ora non hanno). Caricato dalla doppietta, come Asterix dopo aver bevuto la pozione, diventa un baluardo insuperabile per gli avversari. Incertezza sul finale di gara.
Biraghi – 6 – Sfortunato sul rimpallo che libera al tiro Zeqiri. Spinge poco e chiede spesso collaborazione a Sottil.
Arthur – 5,5 – Molto in ombra, anche quando non è marcato.
Duncan – 5,5 – Dinamismo e recuperi, con qualche pausa. McKenzie lo sposta come un fuscello e pareggia.
Mandragora – 5 – Poco reattivo sul colpo di testa di McKenzie che non riesce ad allontanare. Non si distingue né come filtro né come incursore.
Gonzalez – 5,5 – Si spolmona sulla fascia per dare una mano a Kayode. Buona volontà ma nessuna scintilla.
Sottil – 6 – Scatti, controlli e progressioni da 8; passaggi finali da 4.
Beltran – 6 – Non gli viene servito un solo pallone per le sue caratteristiche. E’ ovvio che sui campanili mostri qualche difficoltà contro avversari più alti. Si immola nel far salire i compagni e nel pressing sul primo portatore di palla del Genk.
Kuame – 6 – Porta vivacità ma poca concretezza.
Brekalo – 6 – Qualche buono spunto.
Parisi – 5 – Soffre la differenza di chili e centimetri. Non riesce mai ad accendere il turbo. Si fa anticipare dall’avversario, che colpisce il palo.
Nzola – 4 – Manda alto un colpo di testa, a porta vuota, che avrebbe chiuso la partita.
Maxime Lopez – 5 – Spaesato più di Alice nel paese delle meraviglie… anche se di meraviglie non ve ne sono.
Italiano – 5 – I cambi danno più vivacità alla squadra, ma ne indeboliscono i tratti fisici. Il gioco ristagna. I centravanti non segnano e, praticamente, non tirano in porta da sette partite. Driiiinnn: non lo sente suonare un campanellino d’allarme?
Arbitro & C. Frappart 7 – Autorevolezza e precisione. Forse eccessiva l’ammonizione a Biraghi Var Gaillouste/Venderstichel – Sv
Commento Sky Zanca/Orsi – 7 – Competenza e analisi non scontate.
Marco Barontini
Quarta è nato mediano, è superiore a Mandragora in tutte l’è fase di gioco. Com’è non si può capire questa cosa?
Alessandro
Sono d’accordo in tutti i voti, credo che Kayode e Sottil un voto in più
Ugo
McKenzie non lo sposta solo come un fuscello, a dire il vero strattona Duncan