In stile album Panini…
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Il volto della fatica
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Alle 14.30 di sabato prossimo (17 ottobre) potrebbe scattare l’ora X per la nuova Fiorentina Womens. Le ragazze in viola dovrebbero fare il loro esordio in campionato sul campo del Riviera di Romagna (il condizionale è necessario dopo la proclamazione dello sciopero da parte di tutte le calciatrici della serie A che probabilmente farà slittare la prima di campionato). La prima gara in casa (che potrebbe essere la prima in assoluto) sarà invece il sabato successivo (31 ottobre) al campo di San Marcellino contro il Graphistudio Tavagnacco, una delle candidate al titolo. Come le fiorentine. La rosa comprende 24 calciatrici, allenate da Sauro Fattori, un passato di attaccante nella Fiorentina.
Mister, le hanno dato una squadra da scudetto?
Sono arrivate delle giocatrice che possono farci fare un salto importante. Poi vince uno, ma lottare per lo scudetto sì, non mi tiro indietro.
Qual è la differenza tecnica col calcio maschile?
C’è meno potenza però le ragazze hanno una buona tecnica di base. Hanno tempi più rallentati, perché fisicamente meno forti. Si prendono più tempo per fare certe cose. Ne guadagna lo spettacolo.
La tecnica pesa più che nel calcio degli uomini?
Sì, qui la tecnica pesa molto. E’ un calcio che si potrebbe definire più vecchio. Ma anche qui fisicamente devi essere a posto. E’ un movimenti che sta crescendo molto, ho visto grandi progressi negli ultimi tre/ quattro anni.
La gestione dello spogliatoio è diversa rispetto a una squadra maschile?
Sono donne invece che uomini. Hanno mentalità completamente diversa. Sono più complesse.
Per lei che è uomo?
No, proprio perché sono più complesse loro. Anche un allenatore donna avrebbe le stesse difficoltà. Anzi forse ancora di più, perché come donna si immedesimerebbe, mentre io riesco a distaccarmi. Noi nasciamo e giochiamo al calcio, loro hanno dovuto combattere per giocare.
Si usa dire che il calcio non è uno sport da signorine.
E’ invece è uno sport da signorine. Al mondo non c’è persona, uomo o donna, che non abbia mai tirato un calcio ad un pallone. Solo da noi lo vediamo come uno sport maschile. Negli Stati Uniti il calcio è proprio uno sport da donne, gli uomini giocano al football. Questione di cultura. E’ uno sport e come tutti gli sport può essere giocato da donne e uomini. Inutile fare paragoni. In nessuno sport gli uomini giocano con le donne. Questi confronti si fanno solo in italia.
C’è chi sostiene che il calcio sciupa il fisico, le gambe, il seno.
Per niente. Ci sono ragazze molto belle. Si tratta di retaggi un po’ vecchi. Spesso si parla senza conoscere. Anche io pensavo così, poi ho conosciuto questo mondo e ho capito che sbagliavo. In Italia siamo un po’ maschilisti. Altrimenti non si capisce come mai nello sport la donna non può essere una professionista. E vale per tutti gli sport, non solo per il calcio. Ci vorranno esperienze come questa per dare più cultura e visibilità e cambiare l’atteggiamento della gente.
L’allenamento
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Giulia Orlandi, capitano
Vi sentite dei maschiacci?
La femminilità la mostriamo fuori dal campo. Un po’ di fisicità in campo non ci rende meno donne.
Cosa c’è di diverso in campo rispetto agli uomini?
Il ritmo è diverso. C’è più fair play, meno malizia, la simulazione quasi non esiste. Spero che riusciremo a mantenere queste differenze.
Come è nata la sua passione per il calcio?
Sono nata col pallone fra i piedi. Giocava a calcio mia sorella e ho sempre giocato a calcio con gli amici.
Quando è iniziata la sua avventura con questa squadra?
A 13 anni, oggi ne ho 28.
Ha un modello di riferimento?
Mi piace Pizarro, sa prendersi le responsabilità
Da una donna mi aspettavo che indicasse come modello una calciatrice.
Rimane un attimo perplessa… Ancora una donna modello non c’è.
Auguri, magari lo diventi tu.
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Patrizia Panico, bomber
Cosa le ha fatto scegliere Firenze, lasciando Verona, la squadra vincitrice del titolo?
Un progetto diverso, complessivo, che c’è dentro e fuori dal campo.
Ovvero?
Far partire da Firenze un messaggio per tutta l’Italia: il calcio è anche per le donne portatrici di valori che il settore maschile sta perdendo.
Lei per molte bambine che giocano al calcio è un idolo.
Sono sempre rimasta me stessa anche se so di poter essere un esempio per tante bambine.
Cosa direbbe a un genitore al quale la figlia chiede di giocare al calcio?
Di accondiscendere il desiderio della bambina, non ostacolarlo, non incentivarlo.
E’ diverso il rapporto fra compagne di squadra rispetto ai maschi?
In uno spogliatoio di donne il rapporto è più diretto. In campo si discute, in certi casi la donna mette il muso e se lo porta dietro, ma c’è più solidarietà e compartecipazione e meno agonismo.
E nella preparazione di una partita?
Le donne sono più aggressive, più decise, più disposte al lavoro rispetto all’uomo. Noi non ci accontentiamo.
Fiorentina Women’s proprio oggi si è legata all’azienda toscana CF&P che diventa main sponsor della squadra femminile viola. L’accordo di partnership è stato siglato da Sandro Mencucci, presidente di Fiorentina Women’s FC, e da Carmen Paroni, presidente di CF&P. L’azienda, che opera a livello internazionale nel settore della pelletteria di lusso, è presente sui principali palcoscenici della moda quali New York, Londra, Parigi, Milano e naturalmente Firenze. CF&P, con sede a Scandicci, conta circa 170 dipendenti, tutte donne, e punta sulla ricerca e sulla qualità per lo sviluppo del proprio business.