Due finali conquistate, due finali perse. In coda il veleno, recita il proverbio. E’ proprio così. La stagione si chiude con una doppia delusione. Quella di stasera ancora più cocente di quella in Coppa Italia. L’Inter è più forte della Fiorentina, il West Ham no, ma ha vinto.
L’Eden Arena trasformata in un inferno per i tifosi viola arrivati in massa a Praga.
Ci attende di nuovo una stagione senza palcoscenico europeo (salvo colpi di scena della giustizia sportiva). Sarà più difficile attrarre campioni, sarà più complicato tenere i migliori, sarà più triste seguire a metà settimana le “fatiche” delle altre squadre.
La Fiorentina, purtroppo, è questa: una squadra che guida il gioco (anche oggi 67% di possesso palla) ma tira in porta col contagocce. E nel calcio per segnare occorre tirare in porta. Un dettaglio su cui sarà utile riflettere in vista del mercato.
Terracciano – 5,5 – Sul secondo gol avrebbe potuto fare qualcosa di meglio.
Dodò – 6 – Non accende mai il turbo, si limita a sbagliare qualche appoggio.
Milenkovic – 7 – Annichilisce il bisteccone Antonio con anticipi imperiosi e tete a tete rustici.
Ranieri – 7 – Sempre ben posizionato non si fa pregare per allontanare qualsiasi pallone porti insidie. La sua uscita provoca la crepa fatale nel sistema difensivo.
Biraghi – 5 – Si fa superare dall’avversario a cui allontana il pallone con un tocco di mano sciagurato. Si fa soprendere dalla scorribanda di Bowen. Ferito alla testa da un oggetto lanciato dai trogloditi inglesi, resta sportivamente in campo (forse sarebbe stato meglio essere meno sportivi).
Bonaventura – 8 – Un gol bellissimo per preparazione e precisione. Unico viola in grado di inventare e contrastare.
Amrabat – 7 – Il West Ham prova a metterla sul piano fisico: è come invitare la lepre a correre.
Mandragora – 2 – Si limita a fare da sponda a qualche appoggio dei compagni. Ha la palla gol con la porta spalancata ma, incredibilemnte, la calcia fuori. Mette grinta e fiato solo in inutili proteste che gli costano l’ammonizione.
Gonzalez – 6,5 – Assist per Bonaventura, fa il bis con Mandragora che spreca malamente.
Jovic – 5 – Si muove con circospezione, ha poche occasioni di sfiorare il pallone, nessuna di impensierire gli avversari.
Kuame – 6 – Mette in azione le lunghe leve per arpionare palloni che poi perde banalente. Gran colpo di testa allo scadere del primo tempo per un quasi gol.
Cabral – 5,5 – Miglior difensore sulle palle alte, davanti non si vede.
Saponara – 5 – Italiano confida in una sua illuminazione, ma prevale il buio.
Igor – 4 – Entra lui è la difesa inizia a sbandare. Non segue Bowen che gli sfila alle spalle.
Barak – Sv
Allenatore: Vincenzo Italiano – 5 – La scelta Jovic al centro dell’attacco non paga. Tardiva la sostituzione di Mandragora. La Fiorentina gioca molto ma crea pochissime azioni pericolose senza mai cambiare metodo di attacco.
Arbitro Del Cerro Grande (Spagna) & C. – 5 – Numerose sviste su angoli e falli. Manca un’ammonizione a Milenkovic e una a Igor. Incomprensibile quella a Amrabat per un contrasto che non è neanche fallo.. Var Barbero Siviglia, Munuera, Hernandez e Lopes Martins (Spagna) – Sv
Commento Sky Marianellea/Minotti – 6
Marco Barontini
Se non sbaglio, era Cabral che a servito Mandragora sul goal sbagliato. Troppi giocatori lenti, Mandragora, Barak,Igor, Jovic, Cabral, Saponara, etc! Solo Bonaventura è degno di una squadra che ambisce a i primi sei posti di classifica, ma peccato a 33 anni. Il primo acquisto deve essere un DS al livello di Sartori!
enrico spinelli
Stagione perduta. Oggi il Basilea o il Lech avrebbero vinto. Italiano recidivo in difesa. Pagata l’assenza di Castrovilli e la stanchezza di un grande Ranieri.
Via per sempre Barone Igor Kouame Pradè Jovic Cabral Biraghi e tutto sommato anche Italiano. Aria, aria!
Alessio
Mi sono “goduto” solo il primo tempo e gli ultimi minuti del secondo.
Il primo, stile partitella dai Salesiani, mi ha messo un nervoso addosso che non ne potevo più.
Il goal vincente, fotocopia dei tanti subiti durante il campionato è in Conference. Ovviamente gli errori del passato non insegnano niente. Vi ricordate la gara contro la Roma, solo per citarne una?
Ma io mi domando, come si fa a vincere quando non si ha attacco e la difesa è più lenta, che più lenta di così non si può.
Urge fare cambiamenti, a partire dall’allenatore, che secondo me ha dimostrato una scarsa intelligenza.
Basta! Non fatemi incazzare dell’altro ora!
Genny
Adesso che e’ tutto finito Italiano,col suo anticalcio,puo’ anche andare a far divertire altra gente su altri lidi,non lo rimpiangero’!!!
Andrea Bechi
“Errare humanum est perseverare diabolicum”
L’unica e’ chiedere al presidente della Ternana, proprietario di Unicusano, di offrire a Italiano un master sulla fase difensiva.
Tutte le volte che si perdeva palla a centrocampo l’ansia ci attanagliava……poi alle fine il patatrac.
Per fare il gioco proposto da Italiano ci vogliono grandi giocatori, noi ne abbiamo due, forse quattro…….inutile voler cavare sangue dalle rape (e tra le rape Mandragora ha un ruolo preminente).
Andrea Bechi
Prendendo spunto da una celeberrima frase di “Per un pugno di dollari”:
“Quando una squadra di Italiano incontra una squadra di Iachini, la squadra di Italiano e’ una squadra morta!”
Ugo
Ottima la citazione. Con Amrabat e Mandragora ammoniti era intuibile che negli ultimi minuti dei tempi regolamentari si sarebbe perso filtro a centrocampo. Buon senso allora poteva consigliare di abbassare il baricentro della squadra negli ultimi dieci minuti, per ridurre le distanze tra i reparti e coprire meglio gli spazi. Poi coi cambi, nei supplementari si poteva tentare il tutto per tutto. Invece abbiamo preferito subire l’imbucata di Bowen, fotocopia di decine di altre degli ultimi due anni
Alessio
Certo, ma qualcuno non ci arriva…
E se non ci arriva, valige