L’obiettivo fondamentale. per non buttare alle ortiche già mezza stagione, era passare il turno ed entrare nei gironi di Conference League. Obiettivo centrato. Ma la felicità per il successo raggiunto con fatica e sofferenza, tanta, troppa, non deve offuscare le lacune della Fiorentina, del suo gioco e del suo allenatore.
I due gol sono arrivati per caso. Un fortunato rimpallo su un appoggio assasino di un difensore del Rapid verso il proprio portiere (bravo Nico a ribadire in rete la palla vagante) e un rigore per un braccio distante dal corpo. Insomma, la Fiorentina non è riuscita a segnare al Rapid, squadra di caratura nettamente inferiore, neanche un gol grazie ad una propria azione manovrata in due partite.
La vittoria finale non cancella le perplessità sulla formazione iniziale: perché Nzola fuori forma anziché Beltran, certamente assai più in palla? Perché un Dodo in fase involuta anziché lo sfavillante Kayode? Perché Madragora anziché Duncan? E anche oggi i cambi evìccessivamente ritardati. A cominciare dalla sostituzione di Biraghi con Parisi, che sembrava necessaria già molto prima di quando è avvenuta.
La rosa è incompleta ed eliminare questo problema spetta alla società nelle poche ore che ancora restano per il mercato. Il gioco è statico e poco fantasioso. I centravanti non riescono a segnare (solo colpa loro?). E questo è un dilemma per Italiano.
Insomma contenti sì, molto. Ma non ciechi.
Terracciano – Sv – L’unico tiro pericoloso ci pensa la traversa a respingerlo.
Dodo – 5.5 – Impreciso, poco incisivo e perfino lento. Dalla sua parte il Rapid si fa spesso pericoloso.
Milenkovic – 6,5 – Lasciato solo con Ranieri a pattugliare le retrovie, non trema e fa suo ogni pallone alto. Si prende anche la responsabilità di qualche lancio illuminante.
Ranieri – 7 – In coppia con Milenkovic sbroglia situazioni di pericolo senza cali di concentrazione. Offre sempre una sponda ai compagni.
Biraghi – 5 – Dalla sua parte il Rapid compie pericolose scorribande. Modesto l’apporto alla fase offensiva.
Arthur – 6 – Soffre la marcatura stretta e il fiato corto. Costretto a delegare ad altri la fase di costruzione.
Mandragora – 5 – Dovrebbe essere il baluardo davanti alla difesa ma lo si vede poco e punto. Un tiro in curva e l’altro sulla traversa… Prendesse mai la porta…
Gonzalez – 10 – 10 perché i suoi due gol ci portano in Europa. 10 per aver salvato la stagione. 10 come il numero che porta sulle spalle ed onora con giocate di classe. Dialogo difficile con chi a mala pena controlla il pallone.
Bonaventura – 6 – prova a cucire il gioco d’attacco e anche qualche sfondamento, ma senza fortuna.
Kouame – 6,5 – Corre come un indiavolato. Non sempre preciso, ma sempre reattivo.
Nzola – 3 – Puntualmente anticipato sulle palle contese. Gli capitano tre occasioni da gol clamorose che, altrettanto clamorosamente, sbaglia.
Duncan – 6,5 – Contribuisce a coprire la difesa.
Beltran – 6,5 – Crea i presupposti per un gol che non arriva dal suo piede. La sua mobilità crea problemi al Rapid.
Sottil – Sv
Parisi – sv
Kokorin – Sv-
Italiano – 5 – La qualificazione arriva nonostante le sue scelte ed un gioco che non conosce varianti. Un rigore casuale gli evita lo stress dei supplementari. Francamente da un tecnico di primo piano ci si aspetta qualcosa di più.
Arbitro & C. Simovic (Serbia) – 5,5 – Valutazioni condivisibili nel primo tempo, perde di lucidità con il passare dei minuti. Var Marković /Zivković (Serbia) – Sv
Alessandro
credo che Sottil per il minutaggio fatto uguale a Duncan meriti il 7
Alessandro
volevo dare il 6
Popper49
Matteini ha fatto un’analisi, direi, perfetta.
Bisogna essere ciechi per non vedere i limiti del gioco monotono imposto dal nostro allenatore. stasera c’è da ringraziare la dea bendata.
Sempre e comunque forza viola.
Andrea Bechi
Partita giocata con nervosismo che si tagliava a fette. Risolta anche con un po’ di fortuna (rigore ineccepibile ma nato da un’azione confusionaria). Loro davvero coriacei con un paio di giocatori non male. Manca un “interdittore” di centrocampo che non puo’ essere Mandragora. Bonaventura e Arthur,ottimi se in forma (difficile fare 4 partite consecutive), se calano il gioco diventa prevedibile; vedremo se Infantino puo’ essere un’alternativa. Bertrand “da buone sensazioni” (come dicono quelli bravi) ma ancora deve essere inserito nel meccanismo.
Sempre forza viola.