Peccato numero uno: giocare un primo tempo che vale almeno quattro reti e segnarne solo due. Peccato numero due: non rispondere tempestivamente alle mosse dell’allenatore avversario che con due sostituzioni cambia volto alla partita. Peccato numero tre: non avere (Nico a parte) un esterno d’attacco degno di fare il titolare in una squadra “ambiziosa”. Peccato numero quattro (recidiva): ritardare i cambi necessari a restituire quanto meno un po’ di birra alla squadra.
Il deludente pareggio contro il Lecce, che ad un certo punto è sembrato perfino scricchiolare sotto i colpi dei giallorossi, è frutto di peccati non veniali di singoli giocatori (imprecisi o inconcludenti), di Italiano (poco reattivo) e della rosa (ancora bisognosa di inserimenti di qualità, più che di scommesse). Tre atti di dolore… e provvedere col mercato per l’assoluzione.
Christensen – 5,5 – Il primo tiro è al sette: imprendibile. Il colpo di testa di Krstensen è molto ravvicinato, ma anche molto centrale.
Dodò – 5 – Banda lo punta e lo salta spesso. Perde le sfide in velocità con il leccese che ha più fisico. Desaparecido nel secondo tempo.
Milenkovic – 7 – Incenerisce le velleità di chiunque provi ad avvicinarsi all’area di rigore viola.
Quarta – 5 – Primo tempo ineccepibile con anticipi puntuali e chiusure tempestive. Nella ripresa mostra la consueta inutile irruenza (giallo) e la consueta distrazione sul gol di testa del montenegrino.
Parisi – 6,5 – Grintoso e caparbio. Se perde un pallone si ingegna fino a quando lo riconquista. Grande dinamismo sulla fascia.
Arthur – 6 – Il timido pressing del Lecce del primo tempo non lo infastidisce. Cura la regia del gioco con meticolosa lungimiranza. Assist perfetto per il gol di Duncan. Nella ripresa, francobollato e col fiatone, combina qualche pasticcio, poi esce.
Duncan – 7 – Se Arthur cuce il gioco viola, lui fa a fette quello avversario. Recupera, imposta ed è più puntuale di un orologio svizzero con l’attimo che lo consegna alla storia: di testa infila il gol numero 4.000 della Fiorentina (il millesimo fu firmato da Montuori, il duemillesimo da Dino Pagliari, il tremillesimo da Luca Toni). Più sfortunato che impreciso quando prende il palo al termine di un’azione scintillante.
Gonzalez – 7 – Sblocca la gara dopo pochi minuti con un colpo di testa imperioso. Onora il dieci sulla maglia con giocate che illuminano il gioco. Nella ripresa prova, senza successo, a sostituirsi all’oscurato Arthur.
Bonaventura – 6 – Nel vivo del gioco, ma non sempre preciso. Nella ripresa sparisce dal campo ma Italino se ne accorge solo a dieci minuti dalla fine.
Sottil – 5 – Ogni volta che accelera lascia ipotizzare sfracelli… che restano confinati nelle fantasie dei tifosi.
Beltran – 6 – Avvia l’azione del raddoppio, dimostra che può difedere la palla anche senza essere un colosso. Centravanti di movimento al quale, però, mancano almeno un tito in porta e, soprattutto, il gol.
Brekalo – 4 – Entra e perde ogni pallone che tocca.
Nzola – 5,5 – Fa da sponda per nessuno.
Mandragora – 4 – Entra in campo e pare più lento e stanco di Arthur. Non contrasta e spara alto l’ennesimo buon pallone dal limite (che poi l’azione sia stata inficiata da un fuorigioco poco cambia sulla sua mira).
Infantino – 5,5 – Più nervosismo che dinamismo.
Kouame – 5 – Sfiora il gol con un colpo di testa che indirizza fuori dalla porta. Indecente il cross all’ultimo minuto di gioco.
Italiano – 4 – Forse dovrebbe catechizzare se stesso, anziché assillare i giocatori ad ogni pausa. D’Aversa fa due mosse e, per poco, non ribalta il risultato. Vittoria bruciata dalla mancata reattività del tecnico viola.
Arbitra Maria Sole Ferrieri Caputi & C. – 5,5 – Vede diversi falli su giocatori del Lecce in realtà inesistenti (mettendo in imbarazzo anche il commento tv). Apprezzabile nel segnalare da dove si battono le punizioni in qualsiasi parte del campo siano. Var Di Paolo/Di Martino – 6 – Cancellano con un fuorigioco possibili discussioni su un ipotetico rigore.
Commento Dazn Santi/Parolo – 7 – Buon accompagnamento che non si sovrappone alla partita. Prosa asciutta senza ridicole aggettivazioni.
Cippolippo
Caro Matteini Duncan 7 non concordo , primo tempo ottimo , secondo tempo alla Duncan ,perde 3 palloni di seguito a centrocampo e con l’ultimo si prende il 2-2, solito film giá visto. Ormai le partite della Fiorentina hanno un copione scontato, incapacità totale di gestire il risultato, se non siamo almeno 3 o 4 a zero, la sensazione è quella di pareggiare e anche perdere; 2-0 per noi è come essere. 0-0!,!!. Si può anche giá indicare chi farà la cappella individuale, la scelta è fra Biraghi, Terracciano, Quarta, Mandragora e Duncan, giocatori scarsi che non sono mai stati sostituiti e restano lì a fare danni. Poi anche il mr certo comincia a scocciare perché reitera sempre gli stessi errori , come un ciuccio sardo va dritto come un mulo e fa sempre la stessa cosa con ogni avversario……talebano è irragionevole. Fra l’altro ad ogni errore a centrocampo si prende sempre gol, vero caro Italiano ma questo non è come il teorema di Pitagora, non è un’assioma, forse se tu approntassi uno schema difensivo qualsiasi, non succederebbe!!!!!! Invece tutti avanti, dietro ( a centrocampo ) rimangono i due disgraziati centrali che si trovano sempre a difendere contro 4/5, che devono fare??
Enzo
buone pagelle, ma sembra che tra i giornalisti la sufficienza a Bonaventura sia dovuta ma non capisco cosa ha fatto per meritare il 6, male nel primo tempo e sparito nel secondo, inoltre ha coperto pochissimo. Quando Italiano capirà che il buon Jack non può giocare fino allo sfinimento a 34 anni e che i cambi si possono fare prima del settantesimo sarà sempre tardi.
Gianni
Concordo quasi del tutto con le pagelle del sig.Enzo anche se generoso con Duncan (primo tempo da 7 e secondo tempo da 5) e Bonaventura (entrato in campo già stanco).Io non sono un tecnico anche se ho giocato a calcio tanti anni a livelli semi-amatoriali ma a capire quando c’è da dare una svolta alla partita ci arrivo.L’unico a non farlo è il nuovo messia del calcio….fa i cambi all’82° che nemmeno Messi potrebbe fare qualcosa…
pompeo
Gianni è pur vero che i cambi sono tardivi
ma quali cambi?
Amrabat non lo può mettere! l’unico che avrebbe rappresentato sul due a zero una bella diga da superare se ti volevi chiudere
Ikoné che avrebbe potuto rappresentare una soluzione leggermente più dignitosa per avere un ala degna di questo nome e tentare di tornare in vantaggio al posto del pessimo Sottil, e dell’ancora più pessimo Brekalo è infortunato
Chi quindi?
Non è che il mercato fatto fino ad oggi è insufficiente?
portiere – siamo sicuri sia meglio di terracciano? mah
Beltran – ottimi numeri ma per le caratteristiche che ha è adatto a questa squadra?
N’Zola – in tre partite mai tirato in porta
rimangono Parisi, credo molto buono, ma in un ruolo già coperto – Mina – giocherà mai? – e Infantino un ragazzo di grandi speranze ma che non ho capito ancora che ruolo avrebbe
Hai ragione, tardivi, ma in ogni caso a questa squadra mancano, e non per vincere il campionato sia ben chiaro semplicemente per competere su tre fronti –
un centrale difensivo forte
un esterno possibilmente dello stesso livello di Gonzalez
un centrocampista di grande dinamismo da affiancare ad Arthur, sperando che il vice Arthur lo possa fare Infantino
rimanendo comunque con l’incognita portiere che ricordo con le regole odierne sempre con le mani deve parare non con i piedi
Fatti questi acquisti si può dire a Italiano di fare prima i cambi