Fiorentina l’ammazzacapitali. I viola, dopo la fase a gironi (dove era rimasta impantanata la Dinamo Minsk, capitale della Bielorussia) hanno eliminato dall’Europa League nell’ordine Londra, Roma e Kiev. Quattro capitali fatte fuori dal torneo. Un piccolo grande primato. Ai sedicesimi erano arrivate con le proprie squadre nove capitali: Londra (Tottemham), Kiev (Dinamo Kiev), Berna (Young Boys), Varsavia (Legia Varsavia), Mosca (Dinamo Mosca), Lisbona (Sporting Lisbona), Atene (Olympiacos), Amsterdam (Ajax) e Roma. Agli ottavi solo quattro: Roma, Ajax, Dinamo Mosca e Dinamo Kiev. Ai quarti solo la Dinamo Kiev, cancellata sul campo dalla Fiorentina. Nessun altra squadra ha avuto tali oneri e altrettanti onori. In questa competizione il sorteggio non ha mai strizzato l’occhio ai viola. E’ Andata così anche per gli accoppiamenti in semifinale. E siccome di capitali vere non ce ne sono più, l’urna ci ha riservato il Siviglia, che è pur sempre la “capitale” dell’Andalusia. Dobbiamo tremare? Ma no, anzi. Dobbiamo brindare. Abbiamo evitato il derby col Napoli, dallo scarso profumo di Europa. E l’accoppiamento col Dnipro, che avrebbe comportato il rischio di prendere l’impegno sottogamba. Il Siviglia, invece, non può che dare nuovi stimoli a squadra, società e tifosi. Il gioco della Fiorentina è stato spesso accostato a quello spagnolo. Talvolta, con un pizzico di temerarietà, perfino a quello del Barcellona. Dimostriamo al Siviglia di essere più spagnoli di loro. Ultima fatica sulla via di Varsavia. Olè.
pompeo
per aspera ad astra