Parliamo un po’ di calcio, che di permalosi, stizzosi e isterici, ne ho abbastanza. La partita col Genoa presenta una Fiorentina di lotta e di governo, in grado di aggredire e contenere. La squadra non è spumeggiante come l’anno scorso, ma appare molto ma molto più tosta. Il gioco non è particolarmente divertente (ma oggi quale squadra italiana lo è?), tuttavia può risultare più efficace. Insomma, magari ne soffre l’estetica ma ci guadagna la classifica. Questo il quadro generale. Poi ci sono le prove dei singoli. Parto da Bernardeschi, il talento più cristallino (a parte Rossi) su cui può contare la Fiorentina. Contro il Genoa ha dimostrato di poter essere utile anche rinunciando ai colpi di classe, che pure sono nel suo dna. Pochi fronzoli è tanta corsa. Niente colpi di tacco e numerosi colpi di spalla, spesso vincenti, per tenere botta nei contrasti con gli avversari. Due polmoni così anche se non ha mai avuto l’opportunità di tirare in porta. Babacar, al contrario, si è visto solo a tratti. Sembrava in giornata siccitosa ed invece, all’improvviso, il gol è sgorgato. Sarà stata fortuna, oppure casualità, ma lui di mestiere fa il centravanti, ovvero ha il compito di segnare. L’ha fatto consegnando alla squadra, che poi l’ha difesa col coltello fra i denti, la rete della vittoria. Rossi non è ancora il giocatore una spanna su tutti che abbiamo potuto ammirare per metà campionato due anni fa. Però quando tocca il pallone dimostra che il talento è intatto e anche il ginocchio pare fregarsene dei contrasti. E se Rossi torna a fare il Rossi… Impressionante la capacità di incassare colpi di Borja Valero. Il genoano Rincon gli rifilato pedate, gomitate, spallate dal primo all’ultimo minuto (alla fine avrebbe meritato un paio di rossi, se l’è cavata con un giallo, mah…). Lo scricciolo spagnolo, abituato a danzare sul pallone, non si è fatto intimidire. Due parole anche per l’ultimo arrivato Blaszcykowski. Pochi minuti in campo senza ombra di smarrimento. Gettato nella mischia sembrava aver giocato da sempre con i compagni. Ha difeso, attaccato, contrastato. Lo si è visto sbracciarsi per indicare le marcature da tenere. Spavaldo ma non spregiudicato. Già perfettamente in sintonia con la Fiorentina di Sousa.
paolo pellegrini
“Spumeggiante” l’anno scorso? forse due o tre volte in tutta la stagione, e nelle ultime due di campionato quando ha avuto il culo di giocare con i morti e non arrivare settima.
Kuba ci piace, e non mi pare in ritardo, l’altro giorno in nazionale correva come un dannato.
Andrea Bechi
Non ho visto le altre partite ma mi’ e’ sembrato che a fare gioco si facesse molta fatica (tanti passaggi indietro). Un po’ per la tattica del Genoa, che quasi marcava ad uomo (vedi Borja), un po’ per la difficolta’ di saltare l’uomo sulle fasce (abituati troppo bene con i vari Cuadrado, Salah, Joaquin ?). D’altronde il Genoa, a parte la tignosita’, mi e’ sembrata squadra scadentuccia e, a parte la frittata di centrali e portiere sul gol, non e’ riuscita a fare un solo tiro in porta in 11 contro 10.
Prendiamoci i 3 punti ma credo che la strada per un nuovo modulo di gioco sia ancora piuttosto lunga. Non mi ha fatto una cattiva impressione Kalinic(buoni movimenti, grinta), ma certo il paragone con il suo predecessore lo ha favorito non poco. Infine Rossi: quando toccava la palla si vedeva che e’ di un’altra categoria ma l’impressione e’ che la sua posizione fosse eccessivamente sacrificata; da capire come utilizzarlo al meglio.