Sfilano chiamati per nome uno per uno. Ci sono quelli di cui ho solo letto le gesta (sono pochissimi, comincio ad avere un’età…). Quelli che scambiavo con le figurine Panini, i miei idoli da bambino: Brizi, Superchi, Merlo, Chiarugi, Rizzo, Maraschi, Bertini, Hamrin, De Sisti, Robotti, l’immenso Albertosi. Quelli che ho applaudito da spettatore e quelli che ho intervistato per lavoro. Alcuni li ho visti con gli occhi da adolescente, altri con quelli del giornalista. Ma ognuno di loro evocava qualcosa: la prima partita con mio padre, le tante partite con mia moglie, la prima partita con mio figlio. Una carrellata di nomi, una carrellata di emozioni. E’ stata un bella festa. Grazie Fiorentina.
Veniamo alla partita. Monumento da fare subito a Carlos Sanchez. Senza il suo gol la festa sarebbe riuscita a metà. La sua zuccata è stata l’accensione delle candeline che altrimenti sarebbero rimaste spente. Contro il Chievo pedate e spintoni a gogo. Fiorentina vogliosa di far bene ma a disagio contro il catenaccio vecchio stampo dei gialloblu. Partita segnata da una serie impressionante di infortuni: Tata (trauma cranico), Vecino (problema muscolare), Sanchez (crampi), Milic (frattura del setto nasale). Alla fine squadra in affanno che trova la forza di ribellarsi anche al tikitaka e spazza via i palloni alla viva il parroco pur di portare a casa la prima vittoria dopo sei sconfitte consecutive tra pre e avvio di campionato. Missione riuscita.
Tatarusanu 6 – Si immola su Meggiorini che non lo salta.
Tomovic 6 – Copre con diligenza senza cadere in distrazioni.
Milic 5 – Timidissimo, un pesce fuor d’acqua.
Astori 6 – Recupera lucidità rispetto alla scellerata prova con l’Inter ma non ha il piede per impostare.
Tello 6,5 – Ogni affondo è un pericolo per il Chievo. Potrebbe osare di più. Consueto calo nel secondo tempo ma la Fiorentina non ha più cambi a disposizione.
Vecino sv
Badelj 6,5 – Contrasta, recupera palla, organizza la manovra e costruisce qualche buona trama.
Borja Valero 6 – E’ il vero foletto in campo. Tocchi e movimenti deliziosi, ma il tiro in porta…
Alonso 6,5 – Gioca da centrale con grande attenzione. Svetta su tutte le palle alte. Una leggerezza in disimpegno.
Sanchez 10 – Gioca una gara mediocre, passaggini e qualche errore di misura, ma senza la sua capocciata vincente la festa avrebbe avuto un sapore amaro. Non so che carriera farà in viola ma nel 2026, per i 100 anni, dovranno invitarlo per forza.
Kalinic 6 – Si batte con la consueta veemenza, le voci di mercato non lo hanno deconcentrato. Palloni giocabili manco mezzo.
Ilicic 7,5 – Partita di lotta e di governo. Si impegna come non mai in contrasti e recupero palloni. Ispira i compagni e illumina il gioco. Peccato per la mira sballata o quasi (traversa clamorosa).
Lezzerini 7 – Riflessi e colpo d’occhio, salva di piede su tiro di Meggiorini.
Bernardeschi 6 – Dà un contributo di solidità nella difesa del risultato, le percussioni ancora non funzionano.
Sousa 6 – Gli infortuni condizionano la conduzione della gara. La squadra combatte ma il gioco, per ora, latita.
Arbitro Fabbri & C. 5 – Vorrebbe arbitrare all’inglese e lascia corere qualche situazione ingarbugliata ma permette al Chievo di sfoderare tutto il campionario delle pedate mostrando solo due gialli.
Pubblico 8 – Oltre 32mila presenti (di cui oltre 20mila abbonati). Coreografia sontuosa. E al fischio finale nessuno lascia gli spalti: c’è da celebrare il compleanno della Fiorentina
Minuto di silenzio 10 – Stadio muto per 60 secondi, vero momento di rispetto e condivisione per il dolore che ha provocato il terremoto. Altro che gli applausi fuori luogo sfoderati in altri stadi. Il Franchi e i fiorentini un esempio di sensatezza anche in questa circostanza.
Fischi 0 – I fischi ad Andrea Della Valle (comunque coperti dagli applausi della maggioranza) veramente fuori luogo. C’è un tempo per ogni cosa, anche per la contestazione. La festa per i 90 anni della Fiorentina non era il momento giusto. Sfoggio di ottusità e cattivo gusto.
pompeo
partita brutta,
goal su calcio piazzato (è il secondo) tre punti buoni a tenere fermo un tifo un po’ in ebollizione
brutti i fischi, ma prevedibili, (pensate se la fiorentina non avesse vinto)
bella la passerella dei nostri campioni,
bello che tutto lo stadio è rimasto
bellissimo il minuto di silenzio, da brividi veramente, questa città dimostra ancora nonostante tutto di avere nel proprio dna civiltà e umanità da vendere
C’è un bellissimo libro che parla di guerra e di calcio (l’ultimo rigore di Farouk – leggetelo) in cui si ricorda l’ottavo di finale Jugoslavia Argentina che si tenne a Firenze nei mondiali dei 90 – l’inno argentino fu fischiato in tutti gli stadi d’Italia, fece eccezione Firenze fatto che l’autore (Gigi Riva) giustamente non manca di sottolineare
ora vediamo in questi tre giorni che succede
Carlo F.
Fiorentina con troppi infortuni, la sfigurano e il catenaccissimo del Chievo fa il resto. Giudizio sospeso. Purtroppo somiglia più a quella da gennaio a maggio che a quella da agosto a dicembre dell’anno scorso. Secondo tempo da urlo, specie i primi 25 minuti. Poi un po’ meglio. Da anni non ti vedevo così generoso coi voti. Tello 6,5? Certo, per i primi 20 minuti. Nel secondo tempo dannoso (salvi gli ultimi dieci). Passi il 7 di incoraggiamento a Lezzerini (ma un paio di bischerate le aveva fatte). Generoso su Ilici ma devo dire che è stato di gran lunga il migliore e quindi 7 lo valeva certo. Bernardeschi fra i 4 e il 5. Fumoso, irritante, sempre bellino quando parte, peccato che sembra una specie di Zarate senza il tiro. Vabbé s’è vinto. Carattere ok. E basta.