Ben volentieri diffondo questo comunicato su richiesta di Emergency.
Anche l’Edizione 2015 della Maratona di Firenze vede Emergency fra le charities che l’organizzazione sostiene.
Il coinvolgimento diretto di Emergency sarà a più livelli, visto che il gruppo Runners for Emergency parteciperà alla corsa, che è possibile iscriversi alla Maratona ufficiale con una scheda logata Emergency per la quale viene riconosciuto all’Associazione il 20% della quota e che i volontari e le volontarie di Emergency raccoglieranno anche le iscrizioni alla Ginky Family Run, per informazioni: corroperemergency@gmail.com.
Il ricavato della partecipazione di Emergency alla Firenze Marathon 2015 sarà destinato al “Programma Italia”.
Nonostante sia un diritto riconosciuto, anche in Italia il diritto alla cura è spesso un diritto disatteso: migranti, stranieri, poveri spesso non hanno accesso alle cure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso. Da questa consapevolezza nascono gli interventi di Emergency nell’area dell’immigrazione e del disagio sociale.
Dal 2006, anno di inizio del “Programma Italia” a Palermo, Emergency ha aperto i poliambulatori di Marghera (Ve) e Polistena (Rc), lo sportello di orientamento sociosanitario a Sassari, i cinque ambulatori mobili che seguono le persone in situazioni di difficoltà durante le migrazioni delle raccolte agricole, e da quest’estate, il nostro staff è al porto di Augusta e al porto di Catania, in Sicilia, per offrire le prime cure a chi ne ha bisogno nella fase immediatamente successiva allo sbarco.
In generale, i sintomi riscontrati e curati sono disidratazione, sindrome da raffreddamento, bronchite, problemi gastrointestinali, dolori muscolari e problemi dermatologici. Ma ci sono anche patologie più gravi: tanti ragazzi sono denutriti. Anche dopo decine di sbarchi, quando le persone migranti giungono sulla banchina, l’istante rimane un’esperienza emozionante. Sono persone provate da lunghi viaggi, settimane, a volte mesi attraverso mare e deserto: la maggiore parte, circa il 70%, fugge da zone di guerra.
Tante volte il malessere emerge dopo il momento “adrenalinico” dello sbarco: la gioia dell’essere vivi può celare temporaneamente patologie anche complesse, problemi cardiaci, diabete…
È cura anche accogliere con rispetto pazienti esausti, stanchi del viaggio e pieni di incognite sul loro domani
La Fondazione Smemoranda è partner di Emergency nella realizzazione del Programma Italia