Il mio articolo su Toscana24-ilSole24Ore
I settori giovanili delle squadre di calcio sono un costo o un investimento? Non esiste una risposta univoca. Dipende dall’organizzazione. «La prima cosa da avere ben presente sono gli obiettivi – dice Paolo Mangini, presidente del Settore giovanile e scolastico della Figc per la Toscana – L’obiettivo della scuola calcio è formare il ragazzo, il cittadino del domani non solo dal punto di vista motorio, ma anche del rispetto delle regole, degli orari e dei compagni. La scuola calcio diventa una componente formativa come la famiglia, la scuola, la parrocchia, il circolo. Il bambino deve imparare l’alfabeto motorio. Quando l’avrà imparato potrà “scrivere” qualsiasi cosa. Questa impostazione riguarda le categorie dai Piccoli amici (6 anni) agli Esordienti (12 anni). L’aspetto selettivo sotto il profilo calcistico dovrebbe arrivare solo dalla categoria Allievi (14/15 anni)».
I capisaldi di un efficiente settore giovanile sono istruttori qualificati e un buon impianto nel quale svolgere l’attività. Esempi virtuosi? «Un ottimo lavoro sul settore giovanile lo fa l’Empoli. Poi penso al Margine Coperta, vera succursale dell’Atalanta, e al Tau Altopascio, legato all’Inter che ha forse il miglior settore giovanile d’Italia – dice Mangini – Ma posso indicare anche società come la Sestese o la Settignanese a Firenze…
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