Ecco la formazione della segreteria che il neosegretario comunale Gian Bruno Ravenni ha appena scelto per guidare il Pd di Bagno a Ripoli fino alla primavera del 2017 (quando si terrà il congresso): i consiglieri comunali Edoardo Ciprianetti, Leonardo Bongi e Laura Franchini (già vicesegretaria nella passata segreteria), Francesco Pignotti (circolo di Grassina), Giorgio Becattini (circolo di Antella, presidente del Calcit), Carla Faggi (circolo di Grassina), Stefania Pini (circolo di Bagno a Ripoli), Benedetta Garuglieri. A questi vanno aggiunti i quattro segretari di circolo: Mirko Sulli (Antella), Tiziano Masi (Bagno a Ripoli), Rosauro Solazzi (Grassina), Tommaso Coppolaro (Ponte a Ema, subentrato di recente a Briziarelli); e il segretario dei giovani democratici ripolesi Marco Piarulli. Non è stato indicato un vicesegretario perché, questa la mossa a sorpresa di Ravenni, lo saranno tutti, ognuno con un proprio incarico. La squadra sarà presentata nei prossimi giorni all’assemblea comunale. Ma l’avventura di Ravenni e dei suoi prodi, chiamati a superare le divisioni createsi durante la gestione del segretario dimissionario Daniele Olschki (tutti ricorderanno i dissidi col sindaco Casini e il partito spaccato in due), inizia subito con una polemica. Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Andrea Bencini, ha scritto una lettera a Ravenni nella quale si lamenta per essere stato completamente ignorato, dopo un primo contatto, nella fase di costituzione della segreteria. Ravenni aveva chiesto a Bencini di proporre qualche nome dal gruppo Pd in Consiglio comunale ottenendo due indicazioni: Ciprianetti (filo sindaco senza se e senza ma) e Giulia Ulivi (un tantino meno allineata). Ma quest’ultima è stata bocciata a favore del più “fido” Bongi. “Potevamo almeno parlarne – dice Bencini – I due nomi erano sponsorizzati da me ma anche dal sindaco. E’ chiaro che l’esclusa non l’ha presa bene. Inoltre il circolo di Bagno a Ripoli, di cui faccio parte, non ha avuto ancora il piacere di incontrare Ravenni. Mi aspettavo un po’ più di condivisione. Si è partiti col piede sbagliato”.
Matteo Ulivi
Ritengo grave non inserire nell’organico di segreteria ne il capogruppo, ne il vice capogruppo, considerando anche le preferenze avute dai cittadini, durante la tornata elettorale, che se non sbaglio erano intorno alle 900.