Vabbè che la miglior difesa è l’attacco, come pare sostenesse l’allenatore brasilero Gentil Cardoso a cui viene attribuita la frase. Ma alla Fiorentina un centrale di rinforzo manca dai tempi di Basanta. E, dopo l’addio di Pasqual a sinistra e Roncaglia a destra, anche un paio di nuovi terzini non sarebbero di troppo. Però, a sentire gli spifferi di mercato, sembra che le mosse viola siano al momento attaccocentriche, sia per gli arrivi che per le partenze. Potrebbero essere ceduti, allo scopo di rimpinguare il salvadanaio della società, Kalinic o Babacar o Ilicic, ma anche tutti e tre. Poi c’è la doppia grana della ex coppia dei sogni Rossi-Gomez da piazzare, probabilmente incassando poco o niente e accontentandosi di risparmiare ingaggi pantagruelici. E naturalmente sbocciano come margherite a primavera le ipotesi di bomber affermati più o meno, sui quali si starebbe concentrando l’attenzione della Fiorentina: dall’argentino Calleri al brasiliano Gabigol, dall’ex di turno Ljajic all’ex promessa Ciro Immobile, fino al centravanti della nazionale Pellè, che Corvino conosce fin dai tempi di Lecce, e che non è proprio uno a cui serve il pallottoliere per segnarsi le reti fatte (una ogni tre partite dice il suo curriculum). Insomma per un intero campionato, sia il capitolo della capolista (o giù di lì), sia quello della frana mentale, siamo stati a rimpiangere di non avere uno stopper in più e ora che si aprono le porte del mercato tornano in auge i bomber. Futuri e passati. Improvvisamente al sindaco Nardella è preso il ghiribizzo di voler dare la cittadinanza onoraria a Batistuta, che già aveva ricevuto il Fiorino d’oro dal sindaco Primicerio e le chiavi della città dal sindaco Domenici. Questa a Renzi gli è mancata…