Dammi tre parole… Ambiziosa, coraggiosa, con la sola idea di vincere (sono un po’ più di tre rispetto a “Sole, cuore, amore” ma non stiamo a sottilizzare). Pauolo Sousa ha risposto così, secco e inequivocabile, a chi gli ha chiesto che Fiorentina vuole per domani contro la Roma. Non si può che sottoscrivere. L’ambizione di una squadra che punta a conquistare un traguardo prestigioso, nessuno ambisce alla mediocrità. Il coraggio di chi sa di non essere favorito ma non per questo si rintana e accetta la sfida senza timori reverenziali. L’idea fissa di conquistare i tre punti. Se questa è la formula per affrontare una delle più accreditate pretendenti allo scudetto, significa che ci si considera più o meno alla pari. Altrimenti l’ambizione sconfinerebbe nella presunzione, il coraggio si trasformerebbe in incoscienza e l'”idea fissa” sarebbe una follia. L’impronta di Sousa sulla squadra è marcata. I meccanismi collettivi di gioco riescono ad esaltare le qualità dei singoli e a mimetizzarne le fragilità. Talvolta questo collegamento fra allenatore e giocatori si interrompe, come è accaduto col Lech Poznan. Ma se la “connessione” resta stabile il download della vittoria è (quasi) assicurato.