Dopo quattro giorni di meticolosa messa a punto, ecco che Violachannel, nel ruolo di Pravda Viola, scodella l’intervista con Ilicic per spiegare i gestacci di domenica scorsa. Nel filmato (2’34” la durata) il giocatore viene ripreso in primo piano. Lo sguardo costantemente basso, come un cane bastonato. Il tono piagnucoloso. Parole misurate sapientemente. Un contrito da laboratorio.
La fascia del lutto? Tolta perché gli stava grande. Poi l’intervistatore fuori campo fa la domanda chiave, sul dito messo alla bocca per zittire i tifosi che fischiavano, anticipando già la risposta di Ilicic: “In realtà quel gesto non era rivolto alle critiche di chi viene a vedere la partita, che è libero di fare quello che vuole – dice la voce fuori campo -, quanto a chi?”. Il giocatore diligentemente risponde: “Non mi hanno dato noia i fischi, ma qualcuno, non tutto lo stadio, che ha detto qualcosa contro la mia famiglia”. E conclude: “Se qualcuno vuole che mi scusi, mi scuso”. Bontà sua.
Et voilà, il gioco è fatto. Salvi i tifosi, liberi di fischiare. Salvo il giocatore, che non ce l’aveva con lo stadio. Unico colpevole un “qualcuno” (non meglio identificato o identificabile) che ha tirato in ballo la famiglia Ilicic. E vissero tutti felici e contenti.