Antonelli, Berardi, Bertolacci, Biglia, Cigarini, De Maio, Denis, De Vrij, Icardi, Hallfredsson, Khedira, Klose, Maksimovic, Marchisio, Menez, Nyang, Pavoletti, Perin, Pjanic, Vidic. Sapete quali sono i due elementi che accomunano questi giocatori? Primo, sono infortunati. Secondo, nessuno ha la maglia viola. Sì, lo so, sto per toccare un tema che fa tremare gli scaramantici. Quest’anno gli infortuni, almeno per ora, girano alla larga dalla Fiorentina. Mi sembra il risarcimento minimo dopo un paio di stagioni in cui bende e cerotti avrebbero potuto sostituire il giglio come emblema della squadra. A parte il Napoli, tutte le altre cosiddette grandi, dalla Juve al Milan, dalla Roma alla Lazio per arrivare all’Inter, hanno qualche big fermo ai box. E anche società come Atalanta, Genoa, Sassuolo, Torino, Verona, sono state bersagliate da infortuni a giocatori di primo piano.
La Fiorentina niente. Buona sorte? Anche. Ma non può essere solo una casualità. Evidentemente lo staff medico, i preparatori atletici, i fisioterapisti, così come i meccanici delle Formula 1, hanno azzeccato la preparazione. E, forse, anche i metodi di allenamento di Sousa sono più congeniali al mantenimento della buona condizione fisica, pur chiedendo ai giocatori sforzi notevoli in campo. Chissà che la concessione avvenuta in più occasioni di giornate libere da allenamento e l’abolizione del ritiro pre partita quando si gioca in casa, non possano aver contribuito a minori tensioni, nella testa e nei muscoli dei calciatori. L’integrità fisica della squadra è un fattore non sufficiente ma indispensabile per ottenere buoni risultati sul campo. Fino ad oggi lo staff viola è da primo posto in classifica.
Ps: Ok, ora toccatevi pure.