Il voto alla Fiorentina come squadra? 8. Eppure quasi nessuno dei singoli giocatori merita un voto così alto. Lo posso concedere a Terracciano e Vlahovic per i motivi che spiego nelle pagelle. Ma stavolta il rendimento del gruppo è stato superiore a quello dei suoi componenti. Merito dell’allenatore, indubbiamente, che ha saputo creare intensità, furia agonistica e meccanismi di gioco che riescono ad esaltare le qualità degli interpreti, sfumandone i difetti.
E’ un’orchestra ancora senza veri primi violini (anche se Vlahovic è su quella strada) e magari con qualche elemento che non coglie la giusta nota, ma la melodia che esce dal complesso è armoniosa.
La Fiorentina colleziona contro l’Atalanta un possesso palla inferiore (46%), 7 calci d’angolo contro 13, una minor percentuale di duelli vinti (49%), eppure l’immagine che i viola hanno dato è di essere stati superiori agli avversari. La Fiorentina vince senza aver mai tirato in porta, ad eccezione dei due calci di rigore. Tuttavia le manovre di attacco non sono mancate, così come le occasioni da gol. Tanto da far dimenticare che Sportiello non ha fatto neanche una parata.
Fortuna? Un pizzico certamente. Tutto il resto è merito di una squadra creata da Italiano, sempre più mago che apprendista stregone.
Terracciano – 8 – Non è tanto la bella parata su Zapata a fargli meritare il voto, quanto la costante presenza al limite dell’area come difensore aggiunto. Smista palloni a destra e a manca con decisione e precisione. Si candida anche a vice Torreira.
Venuti – 6 -Finchè resta in campo non demerita. Si immola su Pasalic assorbendo un gran calcione al volo.
Milenkovic – 7,5 – Balurado insuperabile. Dove si accende la luce rossa di pericolo, mette la sirena e arriva sparato come i pompieri.
Igor – 6,5 – Se con lui la mettono sul piano fisico, ribalzano. Perde di vista Zapata che ha l’unica occasione da gol. Solo un neo in una prova confortante.
Biraghi – 6,5 – Quasi si limita alla sola fase difensiva, che non è proprio il suo cavallo di battaglia. Con qualche affanno impedisce a Zappacosta di spadroneggiare sulla fascia. Capitano di nome e di fatto, senza mai eccedere, si fa sentire ripetutamente con l’arbitro.
Bonaventura – 7 – Sfodera inserimenti e amministra il pallone da sapiente del calcio. Doppio passo in area per farsi abbattere e conquistare un rigore sul quale non occorre il bollo del Var.
Torreira – 6 – Esordio in punta di piedi. Non sbaglia, non azzarda ma è sempre pronto a dare supporto al compagno con la palla.
Duncan – 6,5 – Da un lato recupera palloni e pressa con aggressiva continuità, dall’altro sbaglia qualche facile appoggio di troppo.
Callejon – 6 – Sa dove e come giocare, ma sbaglia l’ultimo passaggio e commette un rigore marchiano.
Vlahovic – 8 – Spietato dal dischetto. Ingaggia duelli rusticani con Palomino. Ripiega alla bisogna per dare mano alla difesa con generosità ed efficacia.
Sottil – 6,5 – Quando spinge sull’acceleratore, apre le difese avversarie come scatolette di tonno. Ma ogni volta l’acuto gli resta in gola: al momento clou fa sempre la scelta sbagliata.
Odiozola – 6,5 – Mette in mostra le sue doti di velocista e la capacità nel takle scivolato. Buttato in campo all’improvviso non appare disorientato neanche per un secondo.
Castrovilli – 6 – Un paio di galoppate, ma anche una distrazione su Pasalic (colpo di testa parato da Terrcciano).
Amrabat – 6,5 – Guastatore lanciato sui meccanismo di gioco avversari.
Saponara – 6 – La tecnica c’è e la conosciamo, il passo, però, è troppo compassato.
Gonzalez – 6 – Con un controllo imperfetto si nega la probabile soddisfazione del gol che avrebbe chiuso la partita con qualche minuto di anticipo.
Allenatore: Italiano – 10 – Un Von Karajan della panchina dalla quale dirige l’orchestra viola. Dal triangolo al trombone, tutti suonano la sua musica senza sbavature. Bacchetta magica (o quasi).
Arbitro Marini & C. – 5 – Non vede due rigori e il gol in fuorigioco, salvato dal Var. + Var Di Paolo/Bindoni – 8 – Gran lavoro in sala regia: correggono le svite del collega in campo contribuendo alla correttezza del risultato.
Ugo
Centrato in pieno il senso della vittoria (splendida) di ieri sera. Complimenti. Siamo agli albori di una rivoluzione epocale nella mentalità, nella coesione di gruppo. E finalmente sembra trionfare la meritocrazia
Marco Barontini
Com’è a fatto Prandelli con Vlahovic, Italiano deve fare con Sottil. Per dieci partite titolare assoluto! Callejon è Saponara sono reserve. Il tridente deve essere Gonzalez-Vlahovic-Sottil.
Momo'
Se Italiano rirsce a far diventare Sottil all’altezza di Gonzalez avra’ fatto una cosa straordinaria. Magari resuscita pure Kokorin.
Nicola Fabozio
Con un paio di buoni innesti nel prossimo gennaio…..si può anche sognare——————————–