Dopo quasi due mesi di riflessione, l’Asl ha comunicato il suo parere sull’amianto nella ex fornace Brunelleschi a Capannuccia. Rullo di tamburi, fiati sospesi, questo il verdetto: “La Asl non rilascia pareri in merito alle valutazioni eseguite dai professionisti”. Ma come, il liquidatore incarica una ditta specializzata di fare un report sull’area e sullo stato dei capannoni (leggi qui l’articolo), la invia al Comune che a sua volta la gira alla Asl per avere indicazioni e il massimo organismo sanitario di zona che fa? Se ne lava le mani con una stringata e pilatesca letterina all’Amministrazione comunale nella quale si “prende esclusivamente atto delle risultanze del sopralluogo sulle nove coperture in cemento amianto”.
Nella risposta al Comune la Asl si limita a riportare il giudizio dei tecnici della ditta che fece il sopralluogo lo scorso ottobre, i quali definivano “scadente” lo stato delle coperture dell’ex fornace (livello intermedio tra “ordinario” e “pessimo”), e aggiunge con un copia-incolla l’indicazione che arrivava dagli stessi tecnici: “Rimozione di tutti i manufatti contenenti amianto nel più breve tempo possibile”. Nessuna valutazione sul livello di pericolosità, né prescrizioni al Comune. La “corposa” risposta è firmata dal responsabile dell’Ufficio igiene e sanità pubblica della Asl, area Firenze Sud-Est. “In effetti dalla Asl mi aspettavo un parere un po’ più consistente”, ammette il sindaco Francesco Casini.
La palla torna quindi al Comune di Bagno a Ripoli che ha già chiare le prossime tappe di un percorso iniziato oltre un anno fa e che dovrà portare alla completa bonifica dell’area. Nei prossimi giorni sarà convocata la proprietà dell’ex complesso industriale, nella persona del liquidatore, al quale verrà chiesto di provvedere rapidamente alla rimozione dell’amianto. Un “ultimatum” amministrativo che scadrà più o meno all’inizio dell’estate. Se per quella data non sarà iniziato l’intervento, sarà il Comune stesso a emanare un’ordinanza con tingibile e urgente per avviare i lavori e successivamente rivalersi sulla proprietà. Non essendoci una pericolosità certificata dalla Asl, l’ordinanza del Comune potrebbe essere impugnata, ma questo non scoraggia il sindaco Casini che sul tema della salute dei cittadini è disponibile anche a rischiare un contenzioso legale. I soldi per l’intervento di bonifica, 200mila euro, sono già stati previsti nel bilancio approvato la scorsa settimana.
piero
Alcune domande Francesco:
ma le Asl a cosa servono ?
soprattutto i burocrati delle Asl a cosa servono ?
I controlli fatti dalla ditta specializzata non dovrebbe farli la Asl ?
Il comune il contenzioso invece che aprirlo con la proprietà dei capannoni non lo può aprire con
chi non controlla ?
Questi signori dovranno pur rispondere per mancato controllo oppure no ?
Con la salute non si dovrebbe scherzare, ma ormai questo è il paese (parlo dell’Italia) delle
barzellette, terra dei fuochi docet.