Non lo sapevi che c’era la morte quel giorno che ti aspettava…
Non lo sapevi che c’era la morte, quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano
(Francesco Guccini – Canzone per un’amica)
Un ottimo calciatore, un inappuntabile professionista, un grande, giovane, uomo: così sarà ricordato Davide Astori. Chi lo conosceva bene, lo descrive come un ragazzo maturo e sensibile, sempre disponibile a iniziative di beneficenza per dare una mano ai meno fortunati.
Piedi “educati”, senso tattico, visione di gioco lo avevano consacrato come uno dei migliori difensori centrali italiani. Alle caratteristiche tecniche Astori aggiungeva quelle morali: mai un comportamento scorretto, né in campo, né fuori. Mai dichiarazioni avventate. Sempre sorridente, esprimeva al tempo stesso serenità e determinazione. Era un punto di riferimento per i compagni più giovani e anche per i tifosi che gli riconoscevano serietà nei comportamenti e impegno costante.
Alla società vola era arrivato nel 2015 e, nell’ultimo ritiro a Moena, era stato “eletto” capitano dai compagni di squadra e dall’allenatore. Recentemente aveva trovato l’accordo con la società per prolungare il contratto fino al 2022. Aveva deciso di chiudere a Firenze la sua carriera di calciatore. Probabilmente stava già pianificando il proprio futuro con la compagna Francesca Fioretti dalla quale nel 2016 ha avuto la piccola Vittoria. E’ a loro e ai genitori di Davide che deve andare l’abbraccio affettuoso dei tifosi, non solo viola.
Addio Capitano, la terra ti sia lieve.