La partita offre l’appeal di una sala d’attesa. C’è uno che spippola il cellulare, un altro che fa le parole crociate, un terzo che sonnecchia. I 22 in campo di Fiorentina e Genoa giocano a perdere anziché prendere il pallone. Tocchi indietro a sfare e azioni zero. Il Genoa, conscio della propria incapacità ad offendere, decide di far giocare la sua partita all’Inter. E alla fine gli andrà bene. La Fiorentina si adegua ben volentieri ad uno stomachevole tiki taka alla meno. Una gara che è un insulto al gioco del calcio, anche se la paura matta di rotolare in B costituisce un’attenuante.
Finisce col Franchi che, dopo aver intonato tutti i jingle sui Della Valle, copre di fischi i giocatori viola, accompagnati negli spogliatoi dal coro “Fate ridere”. Anche se di ridere nessuno ha voglia e piangere sarebbe più in tono con l’antispettacolo visto in campo e il tempo piovigginoso.
Uno scenario da day after, con una classifica pietosa, un gioco sconclusionato, l’entusiamo dei tifosi bombrdato, l’ambizione rasa al suolo, le prospettive fosche, imporrebbe una presa di responsabilità da parte della proprietà viola. Invece nessuno si presenta a mettere la faccia. Una pletora di dirigenti scomparsi nel nulla. In compenso sul sito ufficiale compare l’annuncio che domattina (lunedì 27) sarà convocato un consiglio di amministrazione urgente. Finisce l’incubo marchigiano e inizia il sogno americano? E’ presto e azzardato affermarlo, ma dopo una serata così, al termine di una stagione così, anche un cerino acceso può sembrare un sole.
manuele da fiesole
sono d’accordo con te Francesco, speriamo che questa agonia abbia termine. E speriamo di finire in buone mani.